di Margherita Goretti
Per iniziare a pensare a forme diverse di stare insieme, di abitare i luoghi e di rilanciare proposte giovanili, c'è bisogno di lasciare spazio alla creatività e all'immaginazione, partendo dalla relazione con le persone che abitano quei luoghi.
Da qui è nata l’esperienza di un gruppo di collaboratori di Caritas Genova che, da giugno 2023, sta portando avanti attività laboratoriali per bambini e adolescenti in Piazza Rissotto a Bolzaneto, alla periferia di Genova.
“Abbiamo lanciato il progetto "Piazze ai giovani" subito dopo Pasqua - ricorda Giuseppe Armas, direttore della Caritas Diocesana - perché il disagio di giovani e giovanissimi è tra le emergenze più gravi, un fattore di povertà che riscontriamo spesso nei Centri di Ascolto e allo Sportello di Accoglienza presso il Centro Banchi."
"Il ripiegamento nella solitudine - continua Armas - la fragilità emotiva e relazionale, il disadattamento familiare, la disoccupazione allontanano i giovani da proposte aggregative, educative e preventive. Questo fenomeno va ad inserirsi in un contesto dove sempre più emergono cambiamenti sociali non favorevoli, come la carenza di proposte educative stimolanti e la mancanza di adeguati spazi pubblici di aggregazione.”
Alla luce di questo Caritas Genova intende attivare interventi finalizzati alla valorizzazione e al rafforzamento delle potenzialità di adolescenti e giovani adulti, altrimenti inespresse: le attività portate in Piazza Rissotto tutti i martedì di giugno e luglio rappresentano un primo passo.
La partecipazione a queste attività è libera e gratuita per dare la possibilità a tutte le persone di fare un’esperienza di condivisione senza dover garantire presenze e continuità prestabilite.
Le proposte pensate per l'animazione sono di vario tipo: teatro di strada, giocoleria, laboratori di musica e laboratori di artigianato. L’attivazione di Laboratori Urbani ha l’obiettivo di stimolare l’incontro, la partecipazione e la creatività nei partecipanti.
Questa esperienza è portata avanti da un piccolo gruppo composto da un’educatrice, una psicologa, un musicista, un’attrice e alcuni volontari, tutti di età inferiore ai 27 anni, che a loro volta coinvolgono giovani volontari provenienti da diverse realtà locali: lo scoutismo, la parrocchia, la Caritas, le scuole.
In questo modo i bambini e i ragazzi che partecipano alle attività possono trovare operatori e volontari disponibili all’ascolto con i quali è possibile, attraverso i laboratori, instaurare un rapporto di scambio e di fiducia in maniera informale e maggiormente spontanea.
Il motivo della giovane età del gruppo che porta avanti il progetto deriva dal fatto che crediamo nell’importanza di far nascere esperienze per i giovani a partire dai giovani stessi per fare in modo che non vivano il progetto come qualcosa di troppo lontano da loro.
La scelta di stare a Bolzaneto non è stata casuale, si tratta infatti di una zona molto complessa con una forte richiesta di implementazione dei servizi e di attività più o meno istituzionali, per il benessere della comunità che la vive. La piazza individuata ha un’altissima presenza di bambini che frequentano la scuola elementare, circa una cinquantina, per lo più stranieri, che sono soliti trascorrere il pomeriggio lì, accompagnati dalle proprie madri.
L’educazione di strada è uno strumento che, da una parte, vuole arrivare ai bambini che non hanno nessuna proposta aggregativa strutturata a disposizione e, dall’altra, vuole essere un canale di attivazione per gli adolescenti che sperimentano la cura, la responsabilità e la presa di iniziativa all’interno della relazione con i più piccoli.
Il presidio nelle piazze vuole anche essere un osservatorio sulla città, perché è attraverso l’incontro con le famiglie che vivono un luogo, le attività commerciali, il dialogo con il municipio, il coinvolgimento delle parrocchie, di altri educatori, insegnanti e di tutti gli attori sociali che orbitano attorno a quel territorio, che si può capire qualcosa dell’anima di una comunità.
Durante i mesi di giugno e luglio, oltre al coinvolgimento dei bambini e dei rispettivi fratelli e sorelle maggiori, c’è stata la partecipazione degli adolescenti del Grest della parrocchia di S. Francesco, che ha arricchito ulteriormente la mescolanza di provenienze. Anche i genitori hanno giocato un ruolo importante attivandosi nella promozione del progetto, nella raccolta del materiale e nel sostegno delle attività.
Ora che i primi semini sono stati lanciati, si cercherà di andare avanti insieme alla comunità di Bolzaneto, restando in ascolto dei bisogni e delle tante risorse che questo luogo sta mostrando di avere.