16/17 Marzo 2024. Giornata diocesana della Solidarietà

Facebooktwittermail

di Giuseppe Armas
Direttore Caritas Diocesana di Genova

C’è una parola che collega molte iniziative di questi mesi e caratterizza anche la prossima Giornata Diocesana della Solidarietà, che vivremo il 16 e 17 Marzo 2024, V Domenica di Quaresima. La parola è “globalità”.

L’attitudine a saper cogliere e comprendere la globalità dei fenomeni è la qualità che il presente ci chiede nell’interpretare e condividere le povertà dell’oggi.

Ecco perché la Giornata che ci apprestiamo a vivere propone di tenere insieme, in una visione globale, tre sguardi:

  • sostenere le povertà incontrate dai Centri di Ascolto Vicariali;
  • accompagnare i giovani a fare conoscenza di enti e persone impegnate nella solidarietà;
  • riflettere sulla trama di guerre, ingiustizie, iniquità che si stende sul mondo e che genera migrazioni forzate, squilibri e povertà fino alla nostra porta.

“Cosa vedo quando guardo? Guardare i nemici, vedere i fratelli” è la frase scelta per la Giornata della Solidarietà 2024.

Che cos’è la Giornata della Solidarietà

Prima di approfondire questi tre aspetti, mi sembra opportuno richiamare il significato della Giornata, un appuntamento annuale la cui promozione è affidata alla nostra Caritas e che da diversi anni accompagna la vita diocesana. C’è il rischio, infatti, di un sovraccarico di iniziative: abbiamo appena vissuto la Colletta Nazionale a sostegno delle popolazioni colpite dalla guerra in Terra Santa (18 Febbraio) e, andando a ritroso di qualche mese, ci ricordiamo ancora della Giornata Mondiale dei Poveri, il 19 novembre dello scorso anno. 

Perché dunque la Giornata diocesana? Il suo primo significato è quello di educarci (proprio noi a Genova e proprio le nostre comunità) a crescere nella carità, che è poi il primo significato anche dell’esistenza della Caritas.

La Giornata è innanzitutto l’occasione diocesana per soffermarci, nelle parrocchie e nei territori dove viviamo da cristiani, su come essere oggi persone e comunità che sanno accogliere e promuovere quanti vivono la povertà. C’è sempre bisogno di crescere in questo, sopratutto oggi che le comunità cristiane, in linea con la tendenza sociale alla solitudine e all’individualismo, patiscono sfilacciamento e impoverimento della partecipazione. 

Da questo educarci - una disponibilità mai finita - discende certamente anche un’azione concreta: sostenere economicamente i Centri di Ascolto Vicariali con le offerte raccolte alle celebrazioni liturgiche del 16 e 17 marzo.

I Centri di Ascolto sono 33, vi si impegnano 500 volontari e ogni anno ascoltano in media 4.500 persone in stato di necessità.

Sostenerli economicamente è una prima dimostrazione di corresponsabilità.

L'incontro di Caritas Italiana con la Delegazione Regionale delle Caritas Liguri

Giornata diocesana della Solidarietà 2023: l'incontro conclusivo dei giovani al Centro Banchi

Le famiglie palestinesi accolte in Seminario nel mese di febbraio 2024

L’approccio globale. Povertà, stili di vita, guerre

Qualche settimana fa abbiamo condiviso a Genova l’incontro della Delegazione regionale delle Caritas Liguri con Caritas Italiana. In quella occasione, don Marco Pagniello, che ne è direttore, ci ha più volte ricordato l’attitudine alla quale facevo cenno all’inizio: guardare alla globalità dei problemi, degli scenari, delle cause, delle soluzioni.

Globale significa “che investe tutto il globo”, tutto il mondo. “Tutto è in relazione”, ha scritto papa Francesco nella Laudato Si’, l’enciclica programmatica del suo pontificato (2015).

Questa consapevolezza è sempre più vera con il maturare degli eventi: povertà, migrazioni, guerre, emergenza climatica, sfruttamento, stili di vita, esclusione ed emarginazione sociale, educazione...

Tutto è collegato. La solidarietà umana e la carità cristiana non possono essere parcellizzate: non ci sono poveri di casa nostra e migranti di un altro mondo né ci sono scelte e stili di vita individualisti e consumistici che non abbiano ricadute sugli altri, poveri sulla strada di casa o di una terra lontana.

Con questo spirito e con questa finalità la vigilia della Giornata della Solidarietà, sabato 16 Marzo, prevede anche un ampio ventaglio di proposte per i giovani, organizzate dall’Area Giovani “Campobase don Piero Tubino” e dalla Pastorale Giovanile.

I gruppi giovani sono invitati a vivere esperienze di conoscenza di realtà di solidarietà, occasioni di servizio e incontro, approfondimento sugli stili di vita solidali e sostenibili. Anche in questo caso si esprime pienamente la valenza educativa alla carità che questa Giornata ci consegna, per maturare un nuovo sguardo su questi temi. 

E infine, non certo ultimo, lo sguardo alla guerra. Abbiamo appena vissuto il secondo anno di guerra in Ucraina, il 24 febbraio e, mentre sono ancora con noi quelle persone e famiglie profughe, abbiamo accolto come chiesa genovese anche alcune famiglie palestinesi, evacuate dalla Striscia di Gaza con i loro bambini malati o feriti e curati all’Ospedale Gaslini. 



Cosa vedo quando guardo? Guardare i nemici, vedere i fratelli

Come detto, questo è il titolo della Giornata della Solidarietà 2024. Volutamente si ricollega alla frase che la Diocesi scelse per la Giornata Mondiale dei Poveri 2023 (“Cosa vedo quando guardo? Guardare la povertà, vedere i poveri”) e questo perché, ancora una volta, tutto è in relazione.

L’accento è sempre sullo sguardo. Spesso, infatti, quello che ci manca non è la sensibilità: non siamo privi di un’anima. È lo sguardo. Gli occhi si abituano e ci abituano alla povertà degli altri, alla guerra degli altri, all’ingiustizia sugli altri. Accettano. Restringono la visuale dal globale al locale e all’individuale. Ci fanno ritenere ininfluenti. Guardiamo ma non vediamo. 

Eppure c’è sempre la possibilità di un risveglio, se ascoltiamo Gesù.Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione” (Lc 10,33).

Buona Giornata diocesana della Solidarietà.