YoungCaritas Genova. A San Bernardo una comunità generativa.

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Semi di comunità per giovani che cercano un modo nuovo di stare nella realtà. Da metà maggio 2024, nella storica accoglienza per le persone senza dimora di Via San Bernardo in Centro storico - che quest'anno compie 40 anni - Margherita, Lara, Eleonora e Chiara hanno avviato una nuova esperienza di vita comunitaria e di apertura al territorio, con particolare attenzione alle povertà, sostenuta da Caritas Diocesana di Genova nell'ambito delle iniziative promosse da YoungCaritas Genova. 

“Si tratta di una sperimentazione di due mesi - spiega il direttore Giuseppe Armas - rivolta a giovani tra 20 e 35 anni desiderosi di uscire da una dimensione privata dell’abitare, fare dono di sé e del proprio tempo, accogliere e avere cura delle persone più fragili, conciliando attitudini e disponibilità personali.

Nel nostro lavoro in Caritas ci capita spesso di incontrare giovani che vivono dimensioni di angoscia accompagnate dal desiderio di provare a fare scelte diverse. È un’inquietudine che nasce dalla presa di consapevolezza del contesto nel quale ci troviamo, che spinge al raggiungimento di un benessere identificato con l’immediato consumo di beni. Per molti giovani tutto scorre ad alta velocità, nella continua necessità di auto-soddisfarsi, stretti in un modello abitativo privato, circondati da schermi, pressioni sociali o lavori poco soddisfacenti.

Questo modello di vita, anche quando offre una certa indipendenza e flessibilità, può portare ad una grande solitudine, alla mancanza di sicurezze e alla perdita di senso. In questo contesto, abbiamo visto emergere il bisogno di esperienze di vita comune che possano favorire la crescita personale e la costruzione di relazioni più profonde con i coetanei, con le persone più fragili e in una comunità di riferimento.” 

“È possibile aprirsi ad un nuovo modo di stare nella realtà - sostengono le ragazze che vivranno insieme i prossimi due mesi - riscoprendo la carità, la gratuità e la condivisione come forma di vita ordinaria. Vorremmo vivere l’esperienza della comunità non come una pausa programmata ma piuttosto come una dimensione arricchente e feconda con la quale conciliare il nostro percorso attivo di crescita nel mondo. Siamo invitate a dedicare tempo ed energie per sperimentare la bellezza della cura delle relazioni e dell’interdipendenza, uscire dalla cultura del privato e della protezione dell'io, incontrare l’altro, superare la paura dei confini. Siamo stati abituati a vederci come proprietà private. Vivere la comunità e la differenza, invece, è una cultura e, come dice la parola, va coltivata ogni giorno, insieme, in comunione.” Semi di comunità, appunto. 

Vita comune, carità come condivisione ma anche spiritualità.

“L’esperienza della fraternità nella forma della vita comune - ricorda ancora Giuseppe Armas - ha attraversato la storia della Chiesa con diverse modalità. Anche questa nostra proposta ai giovani vuole porsi come occasione di fraternità per conciliare fede e vita quotidiana, svelando il volto domestico della Chiesa, comunità di credenti chiamati da Gesù a stare insieme nella diversità.

È molto significativo e certo non casuale che tutto questo avvenga nella storica accoglienza di Via San Bernardo in cui da 40 anni una larga comunità di volontari condivide notti e fraternità con i più poveri, secondo la spiritualità di p. Andrea Gasparino, fondatore del Movimento contemplativo Missionario Padre de Foucauld, che volle questo luogo insieme a don Luigi Traverso.

Oggi Caritas si accosta a questo percorso promuovendo un’esperienza per giovani per far crescere sempre di più reti ecclesiali e sociali che, come sempre ci ricorda papa Francesco, vivano la carità non come elemosina ma come relazione autentica, che sa guardare e toccare il povero.”