10 scuole di italiano, 139 volontari, 538 allievi. Un altro anno insieme!

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di Gian Andrea Bianchi

Un’esperienza giunta ormai al suo terzo anno, una rete di solidarietà e volontari nata sull’onda dell’Emergenza Ucraina ma poi cresciuta e diffusa a beneficio di molti altri. Sono le scuole per persone straniere adulte promosse dalla Caritas Diocesana di Genova in collaborazione con MASCI e ACLI Genova che venerdì 7 giugno scorso si sono ritrovate alla Sala Quadrivium per l’annuale consegna degli attestati di fine corsi.

139 volontari coinvolti nel ruolo di insegnanti, 538 allievi nel 2024, 10 scuole diffuse su tutto il territorio cittadino grazie alla compartecipazione e l’ospitalità di una fitta rete di realtà ecclesiali: i Padri Agostiniani di Via della Consolazione, il Centro Pastorale Frassati a Quarto, l’Istituto Santa Dorotea a Rivarolo, le Parrocchie di Virgo Potens, Spirito Santo e N.S. Assunta a Sestri Ponente, la Parrocchia S. Francesco di Albaro, la Casa di Quartiere di Certosa e la Società S. Bartolomeo, la Casa di Quartiere di Oregina, il Centro Banchi.      

“La festa finale – spiega Marco Pinna, coordinatore dell’iniziativa – è stata occasione per consegnare i riconoscimenti agli allievi, ripercorrere la storia delle scuole nel 2024 e soprattutto ricordare e valorizzare i tanti volontari che hanno reso possibile con il loro impegno gratuito la frequenza nelle scuole. Ci hanno emozionato i ripetuti grazie degli allievi con consegna di doni e pensieri ai volontari. Sono la dimostrazione dei legami nati sui banchi di queste scuole e certo destinati a durare a lungo. Un momento di raccoglimento ha unito tutti i presenti nel ricordare Roberta Bonelli, volontaria che ha svolto il suo servizio nella scuola di Certosa fino a Natale ed è mancata a marzo.”

Le scuole di Italiano promosse da Caritas utilizzano uno specifico modello didattico, adottato dal Consiglio d’Europa e contenuto nel toolkit “Supporto linguistico per rifugiati adulti”. Il metodo è condiviso e applicato in 50 paesi d’Europa. Per divulgare questo metodo la formazione degli insegnanti volontari è importante. Nel corso dell’anno, sono stati organizzati 7 incontri per spiegare questa specifica metodologia, permettendo così l’insegnamento dell’italiano a stranieri provenienti da paesi anche molto diversi. A questi momenti se ne sono aggiunti altri nel corso dell’anno aventi ad oggetto approfondimenti sul fenomeno immigratorio, in collaborazione con il Centro Studi Medì, e sulle tematiche legislative connesse all’immigrazione. 

Sull’onda dell’origine di questa iniziativa, tra gli allievi delle scuole di italiano promosse da Caritas Genova c’è ancora una predominanza di cittadini Ucraini, seguiti da altre nazioni europee come Albania e Romania, ma non sono mancate provenienze da Santo Domingo, Ecuador e da molti paesi del Sud America

Come detto, i partner dell’iniziativa sono MASCI – Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani – e ACLI Genova: in particolare quest’ultima, con la rete territoriale dei patronati, rappresenta un partner importante a disposizione per altre esigenze che i cittadini immigrati possono poi manifestare. “Forte è anche il coinvolgimento delle reti parrocchiali – aggiunge Giuseppe Armas, direttore della Caritas Diocesana – che spesso sono sedi delle scuole. Giornate come quella vissuta insieme venerdì ci testimoniano l’esperienza di una comunità genovese accogliente ed inclusiva, che stringe legami duraturi con persone provenienti da tutto il mondo e diventa un patrimonio di umanità, giustizia e bellezza per tutta la città.”