


I poveri come sacramento di Gesù, l'appartenenza alla chiesa come unità nella diversità e nella condivisione di ognuno con i poveri. L'appartenenza come amore, libertà e bellezza, ad immagine dell'unione tra Padre e Figlio nello Spirito.
"Nel vangelo, Gesù stabilisce un parallelo tra sé e i poveri - ha affermato don Andrea Parodi, vicario episcopale alla Carità - li costituisce suo sacramento, come ci ha ricordato papa Francesco. I poveri profumano di Gesù. La Giornata mondiale e il Giubileo dei poveri non sono dunque occasioni di elemosina né di assistenzialismo ma segno concreto di una chiesa che condivide, povera con i poveri."
"Siamo qui - ha commentato Pippo Armas, direttore di Caritas Genova - come persone ed enti diversi, ciascuno con la propria storia ma tutti appartenenti all'unica Chiesa. Ognuno di noi, all'inizio del suo percorso, ha risposto un 'sì' alla chiamata del Signore verso i poveri: agendo insieme scopriamo che quel 'sì' significava in realtà un 'noi'. Grazie a tutti per la vostra presenza: aiutiamoci a sentirci una cosa sola perché, come chiede il Signore, possiamo essere perfetti nell'unità."