Una mano lava l’altra 2005

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Rendiconto dell'iniziativa

Questa volta il detto “una mano lava l’altra” ha funzionato per davvero.

In realtà una mano sono state tante mani, e prima ancora tante teste: quelle della Caritas diocesana di Genova che ha ideato, organizzato e realizzato un progetto unico ed esclusivo, che porta nella sua genesi e nella sua gestazione quel pizzico di geniale fantasia che lo rende, di per sé esclusivo.

La geniale fantasia ha prodotto un bagno doccia ma andando a ritroso alla base di tutta la storia ci sono dei bambini. Quelli che vivono neo campi profughi di Sisak e Dumace  dei quali la Caritas genovese si occupa dal 2000, nell’ambito del programma Balcani. Questi campi, fatti di baracche fatiscenti ospitano in tutto oltre 250 profughi provenienti da Serbia e Kosovo, oltre ad alcuni Rom. Dal 2000 in questi campi sono stati inviati 18 carichi di aiuto, 3 team di medici e sono stati organizzati oltre 16 campi di animazione (per un totale di più di 200 volontari genovesi coinvolti) e anche due tesi di laurea.

Uno degli obiettivi era quello di prendersi cura dell’educazione igenico-sanitaria dei bambini di Sisak e Dumace. Si è a riflettuto su come reperire dei soldi da investire in questo aspetto: la Caritas non è esperta su come reperire fondi economici, oltre ad avere una certa remora “morale” in questo senso. La questione era come fare a trovare soldi senza bussare alla porta di nessuno. Ed ecco la risposta: creare da soli un prodotto, riducendo all’osso i costi di produzione e venderlo. Il Bagnodoccia che profuma di buono, appunto.

Così i volontari della Caritas – coordinati dal direttore, Monsignor Francesco Anfossi – hanno cominciato a cercare un’azienda genovese che fabbricasse prodotti per l’igiene personale e che fosse disponibile a collaborare. Hanno incontrato sulla loro strada Riccardo Ramaglia, imprenditore proprietaria della Ardes cosmetici. Grazie a lui la Caritas è entrata in contatto con una serie di ditte che hanno permesso di realizzare il progetto.

Ecco la composizione dello staff creativo/produttivo: Caritas più Ardes, poi Acef di Fiorenzuola d’Adda, Anna Morchio grafica di Genova, Genova etichette, Grafiche de Carli e Nova Frangranze di Milano, Sticker di Genova e Vimepack Felino di Parma. Ognuno – per la sua parte di competenza – ha offerto l’etichetta, il packaging, le fragranze, i flaconi, le materie prime. Le mani, per trasformare il progetto in realtà, quelle ce l’hanno messe i lavoratori della Ardes, nello stabilimento di Busalla. Hanno dedicato un loro sabato di riposo alla Caritas e hanno prodotto 4.000 bagnoschiuma.

Finita la produzione si è passati alla fase di distribuzione. Decine di volontari della Caritas si sono scatenati nella vendita presenziando in molti supermercati cittadini o allestendo dei banchetti nei mercatini rionali o natalizi. I più creativi si sono dimostrati i ragazzi della parrocchia di Campomorone che hanno addirittura “vestito” un camper nella piazza principale del paese. I risultati dell’operazione sono stati eccezionali: tutto esaurito.

Il ricavato totale dell’operazione è stato di 30.539,71 euro e, a fronte di un costo totale di produzione di 906,76 euro si è arrivati ad un guadagno netto di 29.632,95 euro. Il tutto è stato interamente devoluto per i progetti nei campi di Sisak e Dumace, e in particolare per le attività di supporto alla scolarizzazione (doposcuola, corsi d’inglese, stage formativi).

Venerdi 28 aprile al Monastero di San Fruttuoso la Caritas di Genova e tutti i partner di questa iniziativa si sono ritrovati intorno ad una tavola per una cena di gruppo e per il successo di un’idea che non ha precedenti. Un’idea che profuma di buono. Di genialmente buono.

 

(Damiano Basso – Il secolo XIX – 29/04/06)