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Carissimi,

una nuova newsletter e una nuova bellissima notizia. La ex collaboratrice e volontaria "storica" della Caritas, Luisa Pernthaler, ha da poco dato alla luce Valentina, una bellissima bimba che salutiamo con grande gioia insieme naturalmente al fratellino Andrea e al papà Massimiliano.

Novità molto importanti da parte di Caritas Italiana:

…durante la 58a assemblea generale della CEI è stato eletto il nuovo presidente della Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute e quindi anche di Caritas Italiana, S.E. Mons. Giuseppe Merisi, Vescovo di Lodi. Subentra al posto di mons. Francesco Montenegro, nominato vescovo di Agrigento  

Mons. Merisi sarà anche delegato Cei presso la Comece (Commissione degli Episcopati della Comunità Europea). Una nomina importante, che ci rallegra molto, dal momento che Mons. Merisi è stato già presidente di Caritas Ambrosiana e pertanto conosce molto bene la Caritas. «Ringrazio i vescovi italiani della fiducia accordatami, come ringrazio il suo presidente, il cardinale Bagnasco», ha detto mons. Merisi, «Andrò a presiedere una Commissione episcopale di cui sono già componente, in questi anni lavoreremo in particolare sull’aspetto formativo. Studieremo, conosceremo, aiuteremo. E vedremo di approfondire al meglio tutte le problematiche del settore».

 

Per quel che riguarda il nostro piccolo siamo alle prese con i preparativi per i campi di solidarietà. Un lavoro molto impegnativo, ma ricco di grandi soddisfazioni e soprattutto di incontri, come sempre. A questo riguardo un grazie di cuore a tutti i volontari (e sono stati tanti) che ci hanno dato una mano nella distribuzione del materiale informativo in tutte le parrocchie della diocesi. A proposito di parrocchie: abbiamo avuto la notizia che il nostro carissimo amico, don Fabrizio Ferrari, attualmente parroco della chiesa di N.S. Assunta  presto lascerà Sestri Ponente per un nuovo incarico. Questa sera ci sarà in suo onore un rinfresco, sempre nei locali della parrocchia. Un abbraccio e una preghiera per don Fabrizio!

 

CAMPI DI SOLIDARIETA' 2008

Le squadre ormai sono pronte (solo qualcuno di voi deve ancora effettuare il colloquio preliminare, ma gli appuntamenti sono già stati fissati a breve)e le date delle partenze si avvicinano. Cominceremo come sempre dalla formazione. Il primo appuntamento si terrà il prossimo giovedì 3 luglio alle ore 20.45 proprio qui presso la sede della Caritas in via Canneto il Lungo. Durante il primo incontro cominceremo a conoscere meglio i Balcani dal punto di vista storico e culturale. Gianluca Paciucci, che ha lavorato per molti anni presso l'ambasciata italiana a Sarajevo, traduttore, insegnante, ci condurrà in modo semplice ma approfondito attraverso la complessità e il fascino dei Balcani. Anna Cossetta, resp. Settore Emergenze Internazionali fornirà un quadro sulla rete internazionale delle Caritas e Anna Gaggero, resp. Europa, illustrerà l'azione della caritas di Genova nei Balcani.

 

SERBIA:

Ci ha scritto proprio ieri Danjiela, la responsabile del progetto della Lavanderia di Aleksinac, per comunicarci della visita che recentemente hanno ricevuto da parte dell'arcivescovo di Belgrado Mons. Stanislav Hocevar. Si è trattato di un incontro particolarmente sentito e che ha coinvolto soprattutto i bambini e gli anziani della piccola comunità di Aleksinac. Danjiela è impaziente di incontrare i volontari e con lei tutta Aleksinac.

 

CONVEGNO NAZIONALE DELLE CARITAS

I direttori di Caritas Serbia e Caritas Kosovo, seduti fianco a fianco, impegnati in un tranquillo e fitto dialogo. Mentre l’Europa orientale conosce rapidi mutamenti e continua a soffrire, in molti casi, degli esiti di traumatici sconvolgimenti e di laceranti contrapposizioni, condividere e 

collaborare è tutt’altro che impossibile. L’hanno testimoniato, al 32° Convegno delle Caritas diocesane, dieci tra direttori e operatori di nove Caritas nazionali dei paesi esteuropei. Ad Assisi don Vladislav Varga (direttore di Caritas Serbia), don Viktor Sopi e Pal Baftjai (direttore e operatore di Caritas Kosovo), don Albert Nikolla (direttore di Caritas Albania), Suzana Borko (operatrice di Caritas Croazia), Sanja Horvat (operatrice di Caritas Bosnia Erzegovina), don Matej Kobal (operatore di Caritas Slovenia), don Alexandru Cobzaru (vicepresidente di Caritas Romania), Marian Subocz (direttore di Caritas Polonia) e Rinaldo Marmara (direttore di Caritas Turchia) sono arrivati per ascoltare e documentarsi. Ma anche per testimoniare i progressi compiuti negli ultimi anni, sul fronte della solidarietà praticata e dell’educazione alla pace e alla convivenza. Il consolidamento delle Caritas dei paesi dell’Est è avvenuto, dopo gli anni dei progetti di emergenza e ricostruzione resi necessari dalle guerre nei Balcani, anche grazie 

all’impegno di Caritas Italiana e delle tante caritas diocesane, tra cui la Critas di genova, da tanti anni impegnate nella ex Yugoslavia.

 

EMERGENZA MYANMAR

Le diocesi colpite dal disastro, Yangon Mawlamyine e Pathein, stanno organizzando, con l'aiuto del network internazionale delle Caritas, gruppi di soccorso e nelle parrocchie sono allestiti campi per i rifugiati. Secondo fonti della Chiesa birmana, nelle due diocesi di Yangon e Pathein sono morte rispettivamente almeno 100 persone solo tra i cattolici.

 A Pathein il vescovo, mons. John Hsane Hgyi, con alcuni sacerdoti hanno formato un team che sta girando la zona per raccogliere gli sfollati e portarli nei due centri di accoglienza allestiti nei compound delle parrocchie di Kanazogon e Myaungmya. “Diamo loro cibo, medicine e finora siamo riusciti ad arrivare a mille persone”, riferisce la fonte locale. E aggiunge: “Il prossimo obiettivo è riuscire a formare due gruppi di medici volontari che possano entrare nel territorio della diocesi e assistere i casi più urgenti; la gente e soprattutto i bambini muoiono di fame e colera e dissenteria hanno già fatto numerose vittime tra i più deboli”. L’arcidiocesi di Yangon, dal canto suo, ha istituto un comitato speciale per l’emergenza, il Myanmar Disaster Relief Committe, che comprende rappresentanti delle vittime, delle parrocchie e dei partner donatori.

La giunta militare, però, ha chiuso l’accesso alle zone del ciclone a tutti gli stranieri e non residenti, rendendo impossibile un adeguato intervento.

E mentre si aggrava la crisi umanitaria – fonti non ufficiali parlano di 200mila morti – gli aiuti dall’estero sono ancora bloccati alla frontiera in attesa dei permessi dalle autorità birmane e quei pochi che riescono ad entrare vengono “rubati” dall’esercito. L’Onu dichiara di avere raggiunto solo 270mila degli 1,5 milioni di superstiti bisognosi di aiuto. Intanto l’Agence France Press, denuncia che i soldati si appropriano indebitamente dei carichi di aiuti. Un residente a Yangon vicino ai militari dichiara che il cibo di buona qualità – come i biscotti energetici distribuiti dal World Food Programme viene scambiato con biscotti di scarsa qualità prodotti dal ministero dell’Industria. Gli alimenti “buoni” vengono probabilmente rivenduti al mercato nero o consumati direttamente dall’esercito. E oggi un inquietante avviso diramato dal Centro mondiale Onu di meteorologia parla di un’imminente tempesta tropicale che si sta formando vicino al Myanmar e che potrebbe colpire il Paese sotto forma di un nuovo ciclone.  

 

Un abbraccio di pace a tutti da Anna, Anna ed Emilia

Settore Emergenze Internazionali

Caritas Diocesana di Genova

via Canneto il Lungo 21/1A

16123 GENOVA

emergenze@caritasgenova.it