Carissimi,
anche oggi vi mandiamo gli aggiornamenti sulla situazione e gli interventi in Abruzzo.
“Non c’è una casa che sia stata risparmiata dai crolli”: è la prima impressione della tragedia avvenuta in Abruzzo di mons. Vittorio Nozza, direttore di Caritas italiana, giunto ieri a L’Aquila insieme a due operatori per incontrare l'Arcivescovo della diocesi, mons. Giuseppe Molinari, e il responsabile regionale della Caritas di Abruzzo-Molise, don Alberto Conti.
La rete Caritas infatti è già attiva nei luoghi colpiti dal terremoto. Nonostante i danni subiti anche alle proprie strutture (il crollo del tetto del palazzo in cui aveva sede Caritas l'Aquila, nonché la Curia Arcivescovile), si sta facendo tutto il possibile per alleviare le sofferenze e dare supporto alla popolazione. Diverse sono le decisioni già prese per prevedere un impegno di tutta la rete nazionale e internazionale delle Caritas che, purtroppo ancora una volta, si vede impegnata a condividere il dolore e la sofferenza delle famiglie in lutto o private delle loro case e/o evacuate nei primi luoghi di accoglienza.
E’ stato concordato di dividere il territorio colpito dal sisma in sette aree, per facilitare un intervento omogeneo di assistenza e mettere insieme gruppi di parrocchie che anche nel tempo possano agire in maniera unitaria.
In breve si arriverà alla costituzione, presso parrocchia di S. Francesco de L’Aquila, di un Centro di coordinamento Caritas con il duplice obiettivo di sostenere gli interventi della Chiesa locale e di favorire nelle sette aree individuate, i gemellaggi delle delegazioni regionali Caritas che assicureranno una azione di accompagnamento anche nel lungo periodo, fino alla ricostruzione. La Delegazione Ligure, naturalmente, ha già comunicato la propria disponibilità ad intervenire direttamente e ad inviare i volontari, nonché a fornire aiuto non soltanto nella fase di emergenza, ma anche successivamente, quando inevitabilmente diminuirà l'attenzione.
La rete Caritas si è già impegnata infatti, non solo a fornire gli aiuti necessari per l’emergenza ma “a garantire nei luoghi di accoglienza – tendopoli, strutture allestite sul territorio – la presenza di operatori provenienti soprattutto dalle Caritas di Abruzzo-Molise, ma anche dalle altre regioni, per l’animazione e la presa in carico di bambini, anziani, malati, in modo da lasciare libere le persone adulte di occuparsi delle questioni che impegneranno la loro attenzione nei prossimi giorni per la riorganizzazione della vita quotidiana.
La Caritas Diocesana di Genova, ed in particolare il Settore Emergenze, è stata incaricata dalle diocesi liguri di coordinare gli interventi. Stiamo infatti già raccogliendo le disponibilità dei volontari a partire e a mettere in campo il proprio tempo e le proprie competenza per questa terribile tragedia. Chi di voi è disponibile e ringraziamo fin d'ora per quanti ci hanno già contattato, può scriverci su emergenze@caritasgenova.it oppure chiamarci al numero 348-1530058.
La segreteria generale della Caritas rimane comunque a disposizione con gli orari straordinari dalle ore 9.00 alle ore 19.00 e ai numeri 010.2477015-010.2477018 dal lunedì al venerdì.
Ricordiamo che in questa prima fase di emergenza non si raccolgono indumenti, generi alimentari o medicinali: l'esperienza maturata dalle Caritas in occasioni delle ultime situazioni di emergenza, ha insegnato che è preferibile una prima raccolta in denaro, perché consente agli operatori sul campo di provvedere velocemente alle esigenze in modo mirato e quindi più efficace.
Domenica 19 aprile prossimo si effettuerà presso tutte le parrocchie, la colletta nazionale in favore delle vittime del terremoto.
Ecco i nostri riferimenti per chi volesse aiutarci con un contributo economico:
– c/c postale n° 14108161
– c/c bancario Carige codice IBAN IT81 F061 7501 4000 0000 3364 480
Intestati a: Arcidiocesi di Genova – Caritas Diocesana
(causale “Terremoto Abruzzo”)
Un ringraziamento speciale alla Compagnia dei lavoratori del carbone del Porto di Genova "Pietro Chiesa", i Carbunè, che hanno deciso di donare alla Caritas un'ora del proprio lavoro "Nessuno può rimanere insensibile ad una tragedia di queste proporzioni – spiega Tirreno Bianchi, Console della Compagnia Pietro Chiesa – e nel momento dell'emergenza è necessario un segno concreto immediato. E' la nostra storia, fatta di solidarietà e di partecipazione, che ci impegna a non esitare e ad invitare tutto il mondo del Porto, i lavoratori e tutti i nostri conconcittadini a sostenere con generosità le famiglie colpite dal sisma".
Al prossimo aggiornamento!