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Carissimi,

ecco la prima newsletter del 2009 nella quale vogliamo dare voce a notizie importanti che ci arrivano dal mondo e darvi giusto un assaggio del racconto sul bel viaggio di Capodanno dei nostri quattordici volontari. Un assaggio che troverà poi un seguito nei prossimi numeri de Il Cittadino e del Caritas Notizie.

VIAGGIO CAPODANNO

Anche questo nuovo anno l’abbiamo salutato insieme con i nostri carissimi amici di Aleksinac, per la prima volta accompagnati dal nostro nuovo direttore, il caro don Marino Poggi. Un viaggio bellissimo, ancora una volta, che ci ha portati a conoscere meglio la spiritualità ortodossa e la vita delle Caritas nei Balcani. Atterrati a Sofia, la Bulgaria ci ha subito offerto l’atmosfera balcanica e invernale che ci aspettavamo. Un momento quasi magico è stato la visita del suo monastero ortodosso più importante: il monastero di Rila, a circa 120 Km dalla capitale e a 1200 metri d’altezza, immerso in una foresta di larici bianca e circondato da montagne che sfiorano i tremila metri. Abbiamo poi incontrato anche la Caritas Bulgaria:  una caritas che si sta impegnando con grande sforzo in favore dei più deboli, degli emarginati, degli immigrati, delle donne, della popolazione che soffre la tossicodipendenza e le malattie come l'AIDS. E infine l'incontro con la comunità di Aleksinac, l’affettuoso abbraccio del ritrovarsi, dopo avere atteso di trascorrere ancora un po' di tempo insieme, con i bambini, gli anziani, la piccola comunità cattolica. Ci attendeva inoltre una bella novità: il presidente della giunta comunale, Ivan Dimić, che molti volontari hanno sicuramente incontrato, era stato eletto sindaco proprio pochi giorni prima del nostro arrivo. Inutile dire la calda accoglienza che ci ha riservato, venendoci addirittura a salutare la sera del nostro arrivo, durante la cena al ristorantino, appena uscito da una riunione – oltre ad averci poi ricevuto in Comune il giorno successivo, con tanto di kit da ufficio preparatoci in regalo-. Anche l’incontro con il mondo ortodosso quest’anno è stato intenso, a iniziare dalla tradizionale visita al pope di Aleksinac, che ci ha accolto prima in Chiesa e poi nella sua casa, per continuare con una giornata di visita ai monasteri ortodossi del sud della Serbia. Poter visitare questi luoghi sacri è stata sicuramente un’opportunità preziosa di avvicinamento al mondo ortodosso e di conoscenza dei suoi riti e tradizioni.

 

EMERGENZA GAZA

Tornati dai Balcani abbiamo assistito, come tutti, alla tremenda sequenza di notizie che riguardavano Gaza e l'intervento militare israeliano.

Pochi giorni fa è stato distrutto anche uno dei centri sanitari della Caritas Gerusalemme. Claudette Habesc, la direttrice che molti di voi ricorderanno per essere stata qui a Genova alcuni anni fa, ha rassicurato sulla prosecuzione dell'impegno umanitario nella Striscia dove proseguono gli scontri tra israeliani e i miliziani di Hamas. ''Abbiamo inoltrato -ha detto – formale protesta ai responsabili israeliani ma continueremo a svolgere la nostra opera a favore della popolazione''. ''Tra domani e dopodomani – ha spiegato la direttrice – saremo in grado di rifornire di medicine i nostri centri e gli ospedali, mentre stiamo preparando la consegna di 1500 pacchi alimentari che serviranno i bisogni di oltre 5mila persone''. L'attivita' della Caritas non si ferma qui ma prosegue anche con una raccolta fondi:  ''abbiamo lanciato una raccolta fondi e oggi abbiamo ricevuto ben 65mila dollari dai palestinesi della Cisgiordania. E' un segno che accomuna nella sofferenza e nella condivisioni tutta la popolazione palestinese''.

Caritas Internationalis, la confederazione che raggruppa 162 caritas nazionali, ha annunciato un appello di emergenza per fornire una risposta umanitaria alla crisi di Gaza. Il parroco di Gaza, padre Manuel Musallam, ha affermato che la crisi è “disumana e criminale”. Delle 884 vittime confermate, almeno 275 erano bambini e 93 donne. Sono stati uccisi anche 12 membri del personale medico. Le riserve di cibo, medicinali e coperte sono quasi terminate, mentre l'accesso umanitario resta estremamente difficile. Con il suo appello, Caritas Gerusalemme spera di fornire servizi sanitari nei suoi centri e nella clinica mobile, assistere quattro ospedali di Gaza nel far fronte alla crisi e distribuire direttamente cibo, kit igienici, sostegno finanziario e coperte. La cifra richiesta da Caritas Gerusalemme per questa operazione, che si svolgerà in 7 mesi, è di 1.539.174 euro.

 

A QUATTRO ANNI DALLO TSUNAMI

il 26 dicembre 2004, come non ricordarlo, un terribile maremoto, ha spazzato via le coste del Golfo del Bengala di India, Sri Lanka, Indonesia e Thailandia, la Caritas ha avviato una nuova tappa dell'opera nella regione volta a promuovere progetti di sviluppo a lungo termine in ciascuno dei quattro Paesi colpiti.

Dal 2004 la rete internazionale della Caritas e ogni Caritas nazionale dei Paesi interessati hanno promosso un intenso lavoro di opera umanitaria per alleviare gli effetti di una catastrofe naturale che ha provocato più di 220.000 morti, circa 22.000 scomparsi e lo sfollamento di 1,5 milioni di persone e ha interessato tra i 4 e i 6 milioni di persone in tutto il sud-est asiatico.

L'azione della Caritas si è sviluppata nel contesto dei Piani d'Emergenza e Ricostruzione progettati da ogni Caritas locale, che hanno presupposto un investimento di 100.173.000 dollari in Sri Lanka, 6.180.000 in Thailandia, 261.770.000 in Indonesia e 117.500.000 in India.

In totale, negli ultimi 4 anni la rete internazionale Caritas ha destinato ai programmi a favore delle vittime del maremoto 485.623.000 dollari (circa 373 milioni di euro). I destinatari principali dell'azione della Caritas sono le donne, i bambini, gli anziani, gli handicappati, i pescatori, gli immigrati, i rifugiati e gli sfollati, in ogni caso quelle persone alle quale non è arrivata l'azione di altre reti e organizzazioni. Tutte le azioni svolte per rispondere alle necessità di centinaia di migliaia di vittime si sono basate sui principi che ispirano il lavoro della Caritas nella cooperazione: solidarietà, sussidiarietà, fraternità, trasparenza, indipendenza, austerità ed efficienza.

L'organizzazione caritativa ha lavorato anche in collaborazione con alcune Congregazioni religiose presenti nella zona già prima dello tsunami e che si sono affiancate alla sua azione per alleviare gli effetti del dramma. Il coordinamento è stato particolarmente intenso con la Compagnia di Gesù in Indonesia; con i Carmelitani, i Claretiani e i Fratelli dell'Amore Misericordioso in India; con i Camilliani in Thailandia. Tutte queste Congregazioni hanno apportato alla ricostruzione negli ultimi 4 anni un totale di 2,12 milioni di euro. Le strategie di intervento a lungo termine prevedono il rafforzamento comunitario e lo sviluppo integrale sostenibile, la formazione per la prevenzione e la riduzione dei rischi dei disastri, strategie di mediazione per i conflitti e consolidamento delle organizzazioni locali

 

EMERGENZA CONGO

Nella provincia orientale della repubblica Democratica del Congo dove, secondo la Caritas, sono stati uccisi almeno 500 civili, proseguono senza sosta i combattimenti, nonostante il silenzio dei media. Altre 400 persone – ricorda la Misna – sono state rapite inseguito ad incursioni condotte da ribelli e avvenute in diversi villaggi della provincia orientale dello Stato africano. L’Alto commissario dell’Onu per i rifugiati sottolinea, inoltre, che sono più di 104 mila gli sfollati. “Molti senza tetto – ha detto il portavoce dell’organismo dell’Onu Ron Redmond – hanno trovato riparo nella foresta, in particolare nei dintorni della cittadina di Faradje”. Per cercare di rispondere a questa emergenza provocata dalla guerra, la Caritas del Paese africano ha avviato un nuovo piano per sostenere almeno 60 mila persone. In questa prima fase – spiega l’agenzia Zenit – saranno distribuiti prodotti non deperibili, soprattutto utensili domestici. La rete internazionale delle Caritas ad oggi ha inviato aiuti a 10mila famiglie. “I ribelli seminano il terrore tra la popolazione nel nord del Congo da alcuni mesi. Ma l'ondata di attentati nel periodo festivo ha visto oltre 400 persone uccise in una serie di massacri commessi dai ribelli dell'LRA il giorno di Natale e oltre. Molte altre sono fuggite dalle loro case a causa degli attentati” afferma un comunicato di Caritas Internationalis e ripreso all'Agenzia Fides.

Il portavoce di Caritas Congo, Guy-Marin Kamandji, che si trova nell'area, ha dichiarato: “Quello che ho sentito dai sopravvissuti è spaventoso. Nonostante la presenza dei soldati in alcuni villaggi, molte persone continuano ad avere paura di nuove violenze. Gli abitanti dei villaggi attaccati sono scappati senza portare nulla con sé e la Caritas garantisce una risposta alle necessità di coloro che sono stati costretti alla fuga il giorno di Natale e nei giorni successivi”Il 9 gennaio è iniziata la distribuzione di generi non alimentari a 5mila famiglie a Doruma, Faradje, Dungu e Isiro. Le persone riceveranno vestiti, stoviglie, contenitori di acqua e un telone per proteggersi. Altre 5mila famiglie riceveranno aiuti nelle successive distribuzioni. Si calcola che circa 150mila persone hanno lasciato le loro case per cercare rifugio a seguito delle incursioni dei ribelli che hanno bruciato i villaggi, ucciso i loro abitanti a colpi di machete e rapito i bambini per arruolarli nelle loro fila. Benedetto XVI dopo l'Angelus dell'Epifania ha rivolto un “pensiero speciale” alle “decine di di bambini e ragazzi che sono stati sequestrati dalle bande armate nella Repubblica Democratica del Congo”.Già nell'ottobre scorso la Caritas aveva lanciato l'allarme per gli effetti devastanti che la guerriglia ugandese stava avendo sulla zona nord del Congo. L'organizzazione caritativa aveva subito avviato una raccolta di fondi e l'invio di aiuti d'emergenza. Negli attacchi compiuti a Natale e nei giorni seguenti, a Faradje sono stati saccheggiati la parrocchia, l'ospedale, i negozi e diverse abitazioni. Tra le vittime vi sono il Direttore dell'ospedale e sua figlia. Secondo la Conferenza Episcopale Congolese, dal 2005 i ribelli dell'LRA hanno iniziato a penetrare nell'area di Dungu, lungo i villaggi di frontiera con l'Uganda e il Sudan, in maniera pacifica, senza attaccare la popolazione locale. Nel 2007 hanno installato una serie di basi d'appoggio sul versante congolese della frontiera con il Sud Sudan. A partire dal settembre 2008 i guerriglieri ugandesi hanno attaccato i villaggi della zona, provocando la fuga di un numero sempre più grande di persone. Queste persone sono state costrette a percorre a piedi chi 25, chi 45, chi 60, chi 110 et chi addirittura 210 Km per trovare un rifugio. Il recente attacco congiunto delle forze armate ugandesi, congolesi, e sud sudanesi contro il quartiere generale dell'LRA nella foresta di Garamba in Congo non solo non ha sconfitto il movimento ribelle, ma anzi si è scatenato contro la popolazione civile congolese.

La crisi nel nord del Congo, che ha visto infliggere una terribile violenza alla popolazione civile, è stato in gran parte messo ombra dalla crisi umanitaria nella parte orientale del paese (nel nord

Kivu) dove fino a due milioni di persone sono fuggite alla violenza tra gli altri gruppi ribelli e le forze armate.

 

PROSSIMI APPUNTAMENTI

 

Incontro-riscontro Capodanno 2009: venerdi 23 gennaio alle ore 19:45 in via Canneto, ci sarà un momento di condivisione per tutti partecipanti al viaggio di Capodanno 2009. Ceneremo insieme e avremo poi modo di confrontarci, scambiarci opinioni e sensazioni, sull’esperienza recentemente vissuta tra Sofia e Aleksinac.

 

Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani 18-25 gennaio 2009

Incontri Ecumenici di Riflessione e Preghiera

18 gennaio ore 17,30 Sala Quadrivium  Piazza S. Marta

"Non siete più stranieri né ospiti”  Ef 2,19

Intrattenimento musicale spirituale da parte delle diverse confessioni cristiane.

20  gennaio ore 18,30 Incontro di preghiera nella chiesa

S. Caterina in Portoria

Predica Pastora Maike Bendig della Chiesa Luterana Tedesca

22 gennaio ore 18 Incontro di preghiera nella chiesa Battista

Predica Padre Filp Sorin della Chiesa Ortodossa Romena

23 gennaio ore 18,30 Piazza Aprosio 7 Sestri Ponente

Predica SER il Cardinale Angelo Bagnasco Arcivescovo di Genova

 

Un abbraccio di pace da Anna, Anna ed Emilia

Settore Emergenze Internazionali

Caritas Diocesana di Genova

via Canneto il Lungo 21/1A

16123 GENOVA

emergenze@caritasgenova.it