Carissimi,
ci siamo sentiti da poco, ma sono davvero molte le novità che ci giungono da più fronti.
PROSSIME USCITE TELEVISIVE
Ecco il calendario dei prossimi servizi televisivi sulle attività della Caritas Diocesana di Genova nei Balcani:
Telegiornale Regionale della Liguria: 4 – 5 -6 novembre, ore 14.00 (con possibile replica la sera alle ore 19.30) servizi sul gemellaggio in Bosnia.
"L'italia de Il Settimanale", migliori reportage proposti dal TGR:
sabato 8 novembre alle ore 12.25 servizio sulle attività in Serbia.
"Est-Ovest", rubrica di Rai 3 nazionale: Sabato 15 novembre alle ore 11.15, approfondimento su Aleksinac.
Le puntate del telegiornale regionale sono visualizzabili sul sito http://www.tgr.rai.it/SITOTG/HPTGR mentre quelle di "Est-Ovest" su http://estovest.blog.rai.it/
Buona visione e fateci sapere cosa ne pensate!
CAPODANNO VOLANDO AD ALEKSINAC
Sono disponibili ancora soltanto 5 posti!!! Se volete prenotarvi quindi contattate in fretta Emilia Davi. Vi ricordiamo che è necessario avere il passaporto valido e che la prenotazione consiste nel far pervenire 100 euro qui in Caritas la mattina dalle 9 alle 13 (oppure ci si mette d'accordo con Emilia per incontrarsi in un altro momento ed eventualmente un altro luogo). La consegna della caparra è l'unico modo per essere inseriti nella lista dei partecipanti.
EMERGENZA CONGO
Come avrete saputo dai giornali purtroppo la situazione nella regione del Nord Kivu, in Congo, difficile ormai da decenni, ha subito un impennata di violenza proprio negli ultimi giorni. Si tratta di una regione cuscinetto, anticamente indipendente e tuttora autonomista.
Dall'inizio della settimana i ribelli sono avanzati fino a Goma, proprio al confine con il Ruanda, facendo retrocedere le forze governative verso il Sud. L’impegno di Caritas italiana si sta facendo quindi ancora più forte: all’inizio del mese di ottobre era stato lanciato un programma per sostenere 15.000 nuove famiglie sfollate, in fuga dai propri villaggi. E’ stata garantita per 5 mesi la fornitura di tende, indumenti, cibo e altri generi di prima necessità per 90.000 persone raccolte in campi d’accoglienza. In questi giorni, segnati dall’offensiva delle milizie nella regione del Nord Kivu, la situazione è ancora più drammatica. I ribelli hanno comunque assicurato che permetteranno alle “organizzazioni umanitarie di raggiungere coloro che hanno bisogno di aiuto”. I profughi sono almeno 45 mila e secondo la Caritas Francese ‘Secours Catholique’, sono circa 30 mila gli sfollati ad essere stati bloccati dalle truppe dell’ONU e dalle autorità locali alle porte di Goma, capoluogo del Nord Kivu. L’organizzazione “Save the children” denuncia inoltre l’utilizzo nel conflitto di bambini soldato e la Croce Rossa parla di “catastrofe umanitaria”. Una situazione, questa, su cui ha espresso profonda preoccupazione in una recente dichiarazione anche la Conferenza episcopale della Repubblica Democratica del Congo. Nel documento i presuli condannano “il modo ignobile di considerare la guerra come un mezzo per risolvere le controversie” e sottolineano “l’urgenza di ristabilire la pace e di salvaguardare l’unità” del Paese. L’impunità – aggiungono – incoraggia “nuove velleità insurrezionali”. La pace – spiegano i vescovi congolesi – non è semplicemente “l’assenza della guerra” ma si fonda su una concezione corretta della persona umana e richiede “l’edificazione di un ordine sociale” fondato “sulla giustizia e sulla carità”. Per questo – fa notare la Conferenza episcopale dello Stato africano – occorrono politiche capaci di sradicare le cause del conflitto, che è legato soprattutto “allo sfruttamento delle risorse naturali”. Nel documento si esorta anche la Comunità internazionale ad adottare misure efficaci per promuovere la riconciliazione. “Questa crisi umanitaria lontana e dimenticata – si legge poi nel comunicato di Caritas italiana – impone oggi una raccolta di fondi per assistere sia la popolazione già accolta negli attuali centri, sia quella in fuga”.
EMERGENZA PAKISTAN
La Caritas è fortemente impegnata nel fornire aiuto anche in un’altra area colpita in questi giorni da una tragedia. Si tratta del Pakistan, dove sono più di 200 i morti per le scosse di terremoto che hanno scosso mercoledì scorso la regione del Balochistan. La rete Caritas si è attivata sin dalle prime ore dopo il sisma, inviando nella zona colpita un team di esperti. L’obiettivo è di valutare le possibili strategie d’intervento e di avviare immediatamente un piano di soccorso d’urgenza. Nel 2005 il Pakistan Nord occidentale era stato colpito da un altro terremoto che aveva causato più di 73.000 vittime. Da tre anni nel Paese è in corso un complesso piano di interventi, prima d’urgenza e poi di riabilitazione, dal valore complessivo di circa 12.4 milioni di dollari.
MICROREALIZZAZIONI AVVENTO 2008
Micro C88 – BENIN- Sostegno ai malati di AIDS
La Situazione
La Caritas Diocesana di Genova sta attivando una relazione con le diocesi di Natitingou e Djougou, nel nord del Benin. Si tratta della zona più povera del piccolo paese dell’Africa Occidentale, ma è animata a realtà di pastorale della carità molto attive e competenti che lavorando con entusiasmo fin dal 1964.
Nel dipartimento dell’Atakora, che comprende le due diocesi di Natitingou e Djougou, la Chiesa cattolica è una realtà di minoranza (pari a circa il 20% della popolazione), ma tenuta in grande considerazione per la sua storia e la tradizione di dialogo con le religioni tradizionali e con la comunità musulmana.
Il progetto
La Caritas diocesana di Natitingou sta promuovendo diverse azioni per prevenire e alleviare le sofferenze dovute alla diffusione del virus HIV e alla malattia dell’AIDS soprattutto nella zona di Kouande, dove sono presenti 5 parrocchie ed altrettante caritas parrocchiali (equipe paroissale)
I referenti
La Caritas di Natitingou, natitingou_cdd@yahoo.fr
Come condividere:
– appoggio scolastico ai bambini in situazione di grave disagio (orfani o con genitori malati di AIDS): iscrizione alla scuola primaria e fornitura completa di materiale scolastico (penne, quaderni ecc.): euro 30
– supporto a famiglie nelle quali almeno un componente è malato di AIDS, grazie alla erogazione di fondi di microcredito per l’attivazione di attività di commercio locale: euro 50
Per la sensibilizzazione
Per informazioni: emergenze@caritasgenova.it
Micro C89 – BOSNIA I HERZEGOVINA – Aiuto ai profughi bosniaci
La Situazione
La Caritas Diocesana di Genova ha attivato un gemellaggio con la diocesi di Banja Luka, capitale della Repubblica Sprska di Bosnia.
Qui la comunità cattolica vive una condizione di emarginazione e minoranza. La gran parte dei cattolici, infatti e soprattutto i più giovani, non hanno avuto la possibilità di rientrare nella terra natia dopo il conflitto che ha infiammato i Balcani negli anni ’90. I rientri continuano tuttora attraverso grandi difficoltà e problematiche più o meno sopite da una situazione politica ambigua e instabile.
La Caritas Diocesana di Banja Luka, animata dal suo vescovo, Mons. Franjo Komarica, ha in questi anni implementato le sue attività soprattutto nei confronti dei più poveri e per agevolare il rientro delle migliaia di profughi che ancora sono dispersi per l’Europa.
Il progetto
La Caritas Diocesana di Banja Luka, ha attivato ormai da due anni una falegnameria che realizza mobili e infissi destinati ai profughi che rientrano in Bosnia. Si tratta di un’attività svolta con cura e qualità che risulta particolarmente importante per tutte quelle famiglie che, con gravi difficoltà, decidono di tornare in Bosnia.
Come condividere:
una finestra costa euro 100
un tavolo costa euro 70
un letto costa euro 50
Per la sensibilizzazione
Per informazioni: emergenze@caritasgenova.it
Un grande abbraccio di pace a tutti da Anna, Anna ed Emilia
Settore Emergenze Internazionali
Caritas Diocesana di Genova
via Canneto il Lungo 21/1A
16123 GENOVA