Il probelma dei rifiguati

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La Croazia ha visto in ottobre 2005 l’apertura dei negoziati per entrare a far parte dell’Unione Europea.

Punti fondamentali da cui partire per rendere possibile tale processo:

che il Paese collabori come dovuto con il Tribunale Penale Internazionale per i crimini di guerra compiuti nella ex Jugoslavia

che vengano adottate misure significative per agevolare il rientro dei rifugiati.

A dieci anni dalla fine dei conflitti nei Balcani, il rientro dei Serbi in Croazia presenta ancora numerosi ostacoli .

Dei circa 300.000 serbo croati espulsi durante la guerra del 1991-95, solo 117.000 sono ufficialmente censiti tra coloro che hanno fatto rientro nelle proprie zone di origine. Secondo l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati, circa 200.000 croati, per lo più serbo croati, risultano tuttora sfollati nei paesi vicini o altrove. Molti serbo croati, specialmente coloro che vivevano nei centri urbani, non possono più tornare perché hanno perso il diritto a un appartamento di proprietà sociale ("Stanarsko Pravo" – particolare diritto di abitazione/occupazione che permetteva alle famiglie dipendenti dello Stato (ministeri, autorità locali, ecc.) o delle imprese di stato di alloggiare in modo vitalizio presso appartamenti di proprietà di questi enti secondo i meriti acquisiti professionalmente, con possibilità di trasferire tale diritto ai propri familiari).