I 10 anni del Punto Ristoro “Don Lino ai Bröxi”

Facebooktwittermail

DI LUCIA FOGLINO

Un invito a pranzo che dura da 10 anni
Il 3 giugno 2009, nella sala dell’Associazione don Lino ai Bröxi, per la prima volta un gruppo di persone pranzava insieme, ed era un mercoledì. L’idea era nata in seguito a un progetto molto semplice, senza alcuna pretesa: perché non mangiare insieme, una volta alla settimana? E la domanda è stata rivolta alle persone che, a vario titolo, frequentavano i Centri d’Ascolto della zona, all’epoca due, uno presso la Parrocchia di S. Giovanni alla Costa e uno presso la Parrocchia di Santa Croce.

“Mangiare insieme”, non “andare alla mensa”. Questa è stata la motivazione dell’invito. Non era intento di nessuno infatti creare un luogo dove dare da mangiare a qualcuno che, anche solo momentaneamente, si trovava in difficoltà. Era piuttosto desiderio degli operatori creare un momento di convivialità dove, tra una pastasciutta e un arrosto, poter festeggiare insieme compleanni e festività, parlare di hobby e desideri, coltivare amicizie o farne di nuove. Il “Punto Ristoro don Lino ai Bröxi” è nato così, modesto ma tenace frutto di un più ampio progetto che ha visto protagoniste 10 periferie di altrettante città italiane.  

Quartiere Diamante
Il quartiere Diamante è nato negli anni ’80 del secolo scorso, in gran fretta e con l’imperativo del risparmio, per rispondere alla emergenza abitativa della città in quegli anni. “Begato” è il nome che la città ha subito affibbiato a quell’insieme di casermoni, per un totale di oltre 1.400 alloggi.  In realtà Begato è il piccolo paese sull’altura retrostante, dove risiedono circa 250 abitanti. In passato dediti prevalentemente all’agricoltura, ancora oggi la frazione è caratterizzata dalle fasce ben curate e dai numerosi orti. 

Da subito altri soprannomi si sono diffusi secondo le caratteristiche architettoniche di alcuni immobili: “la diga”, “lo scivolo” per cui il Quartiere Diamante non è quasi mai chiamato col suo nome. Qualcuno si vergogna: “Quando faccio un colloquio di lavoro cerco di non dire dove abito perché sennò non mi prendono”. Qualcuno trova i lati positivi: “Qui nonostante tutto si sta bene, c’è tanto verde”. Qualcuno è fiero: “Qui c’è delinquenza, certamente, come dappertutto, ma per la maggior parte siamo famiglie normali, che viviamo del nostro lavoro e cerchiamo di fare qualcosa per il nostro quartiere. Il problema più grave è che ci sono tante persone sole…”

Il Punto Ristoro don Lino ai Bröxi
L’Associazione don Lino ai Bröxi lavora da decenni per l’animazione del territorio, dal punto di vista sociale e culturale. Quando, 10 anni fa, è stata chiesta ospitalità per un giorno a settimana, la collaborazione è stata immediata ed entusiasta. Non sarà una mensa, sarà un incontro conviviale, un invito a “mangiare fuori” dedicato alle persone conosciute dai Centri d’Ascolto, in particolare alle persone sole. Tovaglia, piatti di ceramica, fiori sul tavolo, bicchiere di vino, il dolce. E poi, piano piano, la conoscenza cresce, cresce la voglia di incontrarsi, si aspetta il mercoledì. Il gruppo dei volontari per la cucina e il servizio a tavola non si risparmia, il quartiere comincia a conoscere l’iniziativa e a condividere: chi regala la frutta, qualche commerciante offre pasta fresca, carne, torte…

C’era un finanziamento iniziale che, si pensava, sarebbe potuto bastare per tre anni circa, ma la solidarietà della vallata intera e soprattutto l’impegno dei volontari hanno fatto sì che, a distanza di 10 anni, il Punto Ristoro sia più attivo che mai, con lo stesso entusiasmo del primo giorno. Il progetto iniziale prevedeva un avvicendamento degli invitati ogni 6 mesi ma questo è avvenuto solo in parte: l’appuntamento del mercoledì, per molti, è l’occasione per pranzare in compagnia e fare quattro chiacchiere. Alcuni hanno ceduto il posto ad altri, con la promessa di ritornare, aggiungere un posto a tavola non è poi così raro. Si sono festeggiati i compleanni, con torta e spumante, le festività, si è pregato per chi ci ha lasciato, una quindicina di amici. In questi 10 anni si sono avvicendate al tavolo un centinaio di persone e una trentina di volontari. Hanno pranzato con noi i presidenti del Municipio, gli assessori, il vescovo ausiliario di Genova. Tra un boccone e l’altro si è fatta anche un po’ di educazione alimentare, dall’importanza dell’igiene delle mani e dei denti al confezionamento di ricette facili, economiche e gustose.

Oggi, con affetto, gratitudine e soddisfazione, possiamo dire che l’esperienza continua