Il 12 maggio un’altra forte scossa di terremoto ha colpito il Nepal. Giuseppe Pedron, operatore di Caritas Italiana presente sul posto, racconta la giornata di ieri e la situazione nel Paese sul sito di Caritas Italiana.
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La Conferenza Episcopale Italiana indice una colletta nazionale a favore delle popolazioni del Nepal colpite dal sisma. Di seguito riportiamo il comunicato ufficiale:
“La Presidenza della CEI, a nome dei Vescovi italiani, rinnova profonda partecipazione alle sofferenze delle popolazioni del Nepal provate dal terribile terremoto che ha provocato migliaia di morti. A causa della straordinaria gravità del sisma, dopo lo stanziamento di tre milioni di euro dai fondi dell’otto per mille disposto nei giorni scorsi, la Presidenza indice una colletta nazionale, da tenersi in tutte le chiese italiane domenica 17 maggio 2015, come segno della concreta solidarietà di tutti i credenti”.
Cosa è stato fatto fino ad ora dalla Chiesa e dalla rete Caritas e qual è l’intervento programmato per i prossimi mesi?
LA CHIESA ITALIANA PER IL NEPAL
Immediatamente dopo il terremoto la CEI ha stanziato 3 milioni di euro e la Caritas Italiana, come primo contributo, ha destinato 100 mila euro. Da Genova, Caritas Diocesana ha partecipato con un primo stanziamento di 18.500 euro. L’intera rete delle Caritas nel mondo, coordinate da Caritas Internationalis, ha messo a disposizione 3 milioni di euro.
COSA POSSIAMO FARE NOI…
Caritas ha indicato alcune misure molto concrete che ci aiutano a dare importanza al nostro contributo:
– con 25 euro si possono fornire alimenti liofilizzati per una famiglia per un mese;
– con 10 euro si può assicurare acqua per una famiglia per una settimana o una tenda per ospitare 3 famiglie, o ancora 30 kg di riso, sufficienti per una famiglia per un mese.
GLI OBIETTIVI DI CARITAS NEPAL E DELLA RETE CARITAS PER I PROSSIMI DUE MESI
Caritas Nepal, impegnata fin dai primi giorni nella distribuzione di ripari d’urgenza e di kit igienico-sanitari, sta approntando un piano operativo di ampio respiro, con il supporto della rete Caritas, che prevede di beneficiare 20.000 famiglie (circa 100.000 persone) per i prossimi due mesi, con un costo di oltre 2,5 milioni di euro.
Il piano prevede la distribuzione di:
– kit per alloggi temporanei (teloni, corde, materassini, coperte);
– kit di generi non alimentari di prima necessità (lampade a energia solare, taniche, secchi, pentole e utensili da cucina);
– pastiglie per la potabilizzazione dell’acqua;
– kit igienico-sanitari.
Saranno raggiunte prioritariamente le famiglie senza casa e le persone più vulnerabili, donne capofamiglia, minori non accompagnati e disabili.
UN INTERVENTO DI LUNGO PERIODO
Caritas Nepal sta predisponendo anche la raccolta dei bisogni di natura psicosociale e sta lavorando all’impostazione di un successivo piano di ricostruzione e riattivazione socio-economica. Verranno espletate, infine, attività di formazione e monitoraggio rispetto alle azioni messe in campo per assicurarne il buon fine e per tutelare in primo luogo le persone già fragili che, per gli effetti del terremoto, sono ulteriormente esposte.
IL TERRITORIO RAGGIUNTO
Complessivamente l’intervento Caritas finora si sviluppa nelle seguenti zone: Kavre, Ghorka, Nuwakot e Rasuwa, Sindupalchowk, Dhading e Makwanpur, Okhaldhunga e Sindule, Lamjung, Lalitpur, Bhjaktapur, Khatmandu.