


Abbiamo riabilitato l’idea che la violenza serva, ma ci eravamo già sbagliati anni fa.
Nel nuovo numero del CN - Caritas Notizie (239) parliamo di guerra e ci chiediamo se rimangano vie per ricomporre la cultura della pace che oggi sembra sempre più compromessa.
A tutti i livelli ci sfugge la differenza tra conflitto e guerra, tra disaccordo e violenza. Torna in noi la cultura delle idee forti, di un nuovo ordine, della rimozione del problematico insieme al suo problema. Ignoriamo o neghiamo le connessioni tra clima, sfruttamento, migrazioni, povertà.
Sembra di nuovo giusto chiamare quel popolo “nemico” e quella persona “inutile”, far una strage per eliminare la minaccia. Si riabilita un pensiero scabroso, un linguaggio che scambia con disinvoltura bene e male, in nome di una pratica sensibilità popolare.
Pensiamo siano problemi lontani. Invece sono tutte bombe che esplodono nelle nostre teste.
CON I CONTRIBUTI DI:
Giuseppe Armas, Fabrizio Lertora, don Giacomo Martino, p. Mauro Armanino SMA, Sr. Cecilia Samiolo, Michela Vallarino, Margherita Goretti, Giulia Pongiglione, Emanuele Barisone, Ass. Don Piero Tubino