Emergenza Caucaso

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Continua l'emergenza, c'è bisogno dell'aiuto di tutti.

Più di 150.000 profughi del conflitto in Georgia e in Ossezia secondo le stime dell'UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati).

100.000 nella sola Georgia, mentre il resto è accolto nei campi profughi collocati lungo la frontiera che separa l’Ossezia del Sud (Georgia) con quella del Nord (Russia). In aiuto di queste popolazioni, su mandato della Conferenza Episcopale Italiana, le 220 Caritas diocesane tra cui la Caritas Diocesana di Genova e le 25.000 parrocchie italiane continuano a mobilitarsi, non solo con l’invio di fondi, ma anche con una giornata di preghiera per la pace e di solidarietà (vedi volantino).

Il direttore della Caritas Diocesana di Genova, Mons. Francesco Anfossi conferma l’impegno della diocesi: “Faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità per aiutare le popolazioni del Caucaso ad alleviare le sofferenze di una guerra purtroppo annunciata. Da anni denunciamo, sulle pagine della nostra rivista, Caritas Notizie, la complessa situazione delle repubbliche ex sovietiche e continueremo ad informare la nostra diocesi su quanto accade lontano dai riflettori”.

Domenica 17 agosto Papa Benedetto XVI, durante la preghiera dell’Angelus da Castelgandolfo, aveva lanciato in questo senso un nuovo appello perchè fossero «alleviati con generosità i gravi disagi dei profughi, soprattutto delle donne e dei bambini, che mancano perfino del necessario per sopravvivere». Nei giorni scorsi la rete di Caritas Internationalis aveva già messo a disposizione delle Caritas locali una somma iniziale di € 250.000 per le prime emergenze. Caritas Italiana, che fa parte della rete, ha finora messo a disposizione € 100.000, di cui € 50.000 – già inviati – per l’acquisto di aiuti alimentari e materiale sanitario, altri € 50.000 – da inviare nei prossimi giorni – per le attività di riabilitazione e ricostruzione.Il direttore di Caritas Georgia, padre Witold Szulczynski, ricorda però che questa emergenza durerà ancora dei mesi: «Siamo infinitamente grati per la generosità e per il grande lavoro che molte persone svolgono a favore della nostra Caritas, delle persone sfollate e dei più poveri di questa terra, ma non basta, avremo mesi e mesi di lavoro prima di tornare ad una situazione di normalità. Dove andranno questi profughi, tra un mese, due? C’è chi ha perso la propria casa e chi non vuole più tornare indietro. Come fare per aiutare i bambini a riprendere la scuola, ora che le scuole non ci sono più?».

Vedi Newsletter del 5 Settembre 2008

Vai allo Speciale di Caritas Italiana sull'emergenza in Caucaso

 

Per sostenere le vittime del conflitto attraverso la rete Caritas:

– c/c postale 14108161

– c/c bancario Carige (sede di Genova) IBAN IT81F061750140000000336448

Intestati a: "Arcidiocesi di Genova Caritas Diocesana" Causale: "Guerra in Caucaso"

– contributi in contanti o a mezzo assegno bancario non trasferibile da recapitare presso la nostra sede

Ai fini dei benefici fiscali non sono valide le offerte in contanti.