Il prossimo 17 Novembre la Chiesa celebra la terza Giornata Mondiale dei Poveri, da viversi non come una “ricorrenza” ma come invito a “rafforzare – scrive Papa Francesco nel Messaggio di accompagnamento – la volontà di collaborare fattivamente affinché nessuno si senta privo della vicinanza e della solidarietà.”
La Chiesa di Genova vivrà la Giornata in tutte le parrocchie e, in particolare, attraverso alcuni momenti privilegiati tra sabato 16 e Domenica 17 Novembre, segni di quella prossimità ai poveri che è una ‘scelta preferenziale’ della Chiesa e che a Genova si traduce ogni giorno in una “fantasia della carità” – come ricorda sempre S.E. il Card. Angelo Bagnasco – davvero molteplice e capillare. Ecco il dettaglio delle iniziative.
16 NOVEMBRE. ‘FARE CASA’. UNA NUOVA ACCOGLIENZA A SESTRI PONENTE
Sabato 16 Novembre proprio il Card. Bagnasco, Arcivescovo di Genova, benedirà una nuova Opera-Segno, opera di carità, segno per tutta la Diocesi: si tratta di una nuova accoglienza per tre persone, in un appartamento nel complesso del Santuario di Virgo Potens, a Sestri Ponente. Alle ore 17.00, l’Arcivescovo celebrerà la Santa Messa in parrocchia e, a seguire, benedirà la nuova accoglienza. “Questa casa – spiega Maria Rita Olianas, della Caritas Diocesana – rappresenterà una sorta di ‘terzo tempo’ per persone che hanno già compiuto un percorso e iniziano ad affrancarsi. Potranno vivere nell’appartamento per un periodo congruo al progetto di ciascuno ma comunque con la prospettiva di raggiungere una nuova sistemazione autonoma. Come già le altre Opere-Segno, anche in questo caso il vero valore sta nella partecipazione di tutto un Vicariato: al di là dei singoli progetti seguiti da operatori sociali, infatti, saranno i volontari del Vicariato a prendersi cura della relazione quotidiana, offrendo la testimonianza cristiana della fraternità, che si manifesta non nel saper fare ma nello ‘stare con’, in nome del Signore.”
17 NOVEMBRE. LA FRATERNITA’ SI SIEDE A TAVOLA
Domenica 17 Novembre, poi, la fraternità si siederà a tavola: in tre luoghi “forti” della carità della Diocesi – il Monastero dei SS. Giacomo e Filippo nel quartiere di San Fruttuoso, Casa della Giovane e la Basilica delle Vigne in Centro Storico – si ritroveranno a pranzo quanti ogni giorno condividono i propri percorsi di vita nei servizi, persone in difficoltà, volontari, operatori. Insieme a loro pranzeranno anche Mons. Marco Doldi, Vicario Generale della Diocesi, che sarà presente al Monastero, e S.E. Mons. Nicolò Anselmi, Vescovo Ausiliare, che “resterà” alle Vigne, di cui è anche parroco. “Come sempre – commenta Mons. Marino Poggi, direttore della Caritas Diocesana – non si tratta di dispensare un piatto caldo a qualcuno che lo chiede. Più profondamente, sedendo insieme a tavola, cerchiamo di accompagnare le nostre povertà con quelle degli altri, di riconoscerci fratelli nella nostra fragilità, di lasciare, con la nostra presenza, che la speranza di Dio e la speranza del povero si incontrino e si realizzino, grazie a quella ‘piena attenzione d’amore’ che il Papa ricorda a tutti noi nel suo Messaggio per questa Giornata”
LA SPERANZA DEI POVERI NON SARA’ MAI DELUSA
La giornata prende il titolo dal Salmo 9: “La speranza dei poveri non sarà mai delusa”: “L’impegno dei cristiani – scrive Papa Francesco – in occasione di questa Giornata Mondiale e soprattutto nella vita ordinaria di ogni giorno, non consiste solo in iniziative di assistenza che, pur lodevoli e necessarie, devono mirare ad accrescere in ognuno l’attenzione piena che è dovuta ad ogni persona che si trova nel disagio. «Questa attenzione d’amore è l’inizio di una vera preoccupazione» per i poveri nella ricerca del loro vero bene. Non è facile essere testimoni della speranza cristiana nel contesto della cultura consumistica e dello scarto, sempre tesa ad accrescere un benessere superficiale ed effimero. È necessario un cambiamento di mentalità per riscoprire l’essenziale e dare corpo e incisività all’annuncio del regno di Dio.”
Sulla Giornata Mondiale dei Poveri, leggi anche:
> Mons. Marino Poggi: “Dio e la nostra storia di intollerabile disparità”
> Gigi Borgiani: “Si scrive ‘Giornata’ ma si legge ‘giornate’!”