Si fa sempre più operativa la condivisione della Diocesi di Genova con la Comunità Ucraina che si ritrova presso la Chiesa di Santo Stefano. Dal 2 Marzo infatti non si è mai interrotto – neppure nei festivi – l’impegno della Caritas Diocesana nell’affrontare le molteplici ricadute che la guerra in Ucraina ha determinato: ascolti, accompagnamenti, sistemazione delle famiglie in alloggi temporanei, invio di aiuti.
Caritas ha attivato l’apposita Équipe Emergenze – come è prassi, in presenza di emergenze nazionali e internazionali – al cui interno si sono strutturati gruppi specifici per i diversi aspetti da affrontare.
“Il tutto in costante confronto con Caritas Italiana e Caritas Internationalis – spiega Maria Rita Olianas, responsabile del Settore Emergenze di Caritas Diocesana – perché l’aiuto sia quanto più coordinato e mirato sulle reali necessità sia della popolazione ucraina che dei profughi. Fondamentale è la collaborazione con p. Vitaly Tarasenko, cappellano della comunità ucraina ligure, insieme ad Oleg Sahaydak, presidente dell’associazione Pokrova, e ai tanti volontari della comunità. Il loro centro è pressoché l’unico snodo (almeno fino al momento di andare in stampa, ndr) da cui passano quasi tutti gli ucraini espatriati e che tiene i contatti con la Diocesi di Ternopil, in Ucraina Occidentale. Tutto il lavoro fatto in queste due settimane è stato reso possibile, oltre che dagli operatori Caritas e da tanti volontari dei centri di ascolto vicariali e della nostra Area Giovani, anche da una rete di solidarietà che coinvolge l’Associazione Assistenti Sociali per la Protezione Civile – A.S.Pro.C., Misericordie, Anpas, Croce Rossa, Fondazione Auxilium e Coop. Soc. Il Melograno”.
Da citare anche l’aiuto dell’AMT – Azienda Mobilità e Trasporti e dell’Ospedale Galliera, che tramite il prof. Paolo Cremonesi ha messo a disposizione il reparto di Medicina d’Urgenza, compreso il servizio psicologico, per ogni necessità delle persone che arrivano al centro di Santo Stefano.
Sono 291 le famiglie incontrate dal Punto di Ascolto Caritas distaccato presso il centro di Santo Stefano, dal 2 al 15 Marzo. Si tratta di 791 persone, di cui 374 donne, 368 minori e 49 uomini i quali, come noto, giungono in numero ridotto perché restano in patria per le esigenze di difesa militare.
Il centro è aperto tutti i giorni, anche sabato e domenica, dalle 9 alle 18.
Costante l’afflusso di famiglie e persone ucraine, che giungono in autonomia o con i pullman organizzati da diversi gruppi genovesi di solidarietà. “Dopo un primo colloquio per capire le loro esigenze - riferisce Monica Boccardo, che coordina il Punto di Ascolto Caritas - le famiglie vengono accompagnate a Villa Bombrini, dove la ASL ha predisposto per loro una procedura che prevede tampone, verifica del percorso vaccinale ricevuto in Ucraina ed emissione dell’STP per la concessione di una tessera sanitaria provvisoria. Il trasporto è reso possibile da Misericordie, Anpas, Croce Rossa e AMT, che ha messo a disposizione un mezzo per questo tipo di servizio. Al loro rientro presso il centro di Santo Stefano, organizziamo l’ospitalità di emergenza per le famiglie che ne hanno necessità.”
Le disponibilità alloggiative arrivate fino a qui alla Caritas Diocesana sono 280 di cui 80 fuori dal comune di Genova. Complessivamente l’ospitalità offerta è per oltre 700 persone, ma escludendo le case fuori Genova l’offerta scende a circa 200 persone. 23 sono disponibilità offerte presso parrocchie o canoniche.
Al 14 Marzo sono state sistemate presso alloggi autonomi o famiglie oltre 70 persone. Sul territorio del comune di Genova 111 ospitalità offerte sono all’interno di famiglie e 55 sono appartamenti vuoti, alcuni già pronti, altri da arredare.
“È un lavoro complesso - ricorda Lucia Foglino, che coordina il Gruppo Case attivato su questa emergenza - che richiede l’impegno capillare di volontari adeguatamente formati per valutare le disponibilità e metterle in relazione con la composizione dei singoli nuclei, dalle mamme sole con bambini piccoli o adolescenti alle donne incinte, dalle persone anziane a quelle con particolari fragilità fino alle famiglie che, scappando senza nulla, hanno portato con sè l’animale domestico per non abbandonarlo. Famiglie scappate senza nulla ma con tutta la loro vita. Si tratta di incrociare ogni storia con la disponibilità della famiglia ospitante, con le caratteristiche dell’alloggio ed il tempo in cui lo si può mettere a servizio”.
“In questo difficile lavoro di collocamento provvisorio una grande mano ci viene sicuramente dal Santuario della Madonna della Guardia - ricorda don Andrea Parodi, direttore Caritas Diocesana e Vicario della Carità - che è in costante coordinamento con i nostri uffici per accogliere quelle situazioni che non trovano immediata disponibilità di posti o che devono proseguire per altre destinazioni. Qui vengono alloggiate presso le strutture ricettive e seguite dai volontari della Guardia e dalla famiglia di Pietro e Carmela, della Comunità Papa Giovanni XXIII, che abita e fa servizio stabilmente presso il Santuario.”
Continua il flusso massiccio di aiuti che migliaia di genovesi donano al centro di Santo Stefano: beni di prima necessità, cibo, medicine, indumenti.
“La generosità è davvero travolgente - spiega Gian Andrea Bianchi, responsabile Politiche del Cibo Caritas Diocesana - e l’impegno dei volontari per scaricare gli aiuti dalle auto e dai furgoni dei genovesi, suddividerli per tipologia, ricaricarli su furgoni o tir è senza sosta. Per aiutarli a gestire al meglio le forze, suggeriamo a tutti i cittadini che vogliono aiutare il centro della Comunità Ucraina di continuare a portare a Santo Stefano solo i piccoli carichi, per intenderci quelli che possono stare nel bagagliaio di un’auto, mentre per quantitativi più grandi, furgoni e altri mezzi più capaci, siamo a disposizione come Caritas per veicolare nel modo più efficiente i beni direttamente ai tir in partenza. È comunque sempre bene mettersi in contatto con i nostri uffici prima di organizzare grandi raccolte di materiale, per verificare se e di cosa c’è veramente bisogno.”
Il riferimento per donare tramite la Diocesi di Genova a favore dell’Emergenza Ucraina, per mettere a disposizione un alloggio o proporsi come volontari è la Segreteria della Caritas Diocesana, aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 - tel 0102477015/18 - segreteria@caritasgenova.it.