L'incontro con volontari e realtà sociali al Quadrivium

Emergenza Ucraina: grazie a tutti!

Un appuntamento molto intenso per ringraziare quanti si sono fatti prossimi nel dramma della guerra.

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“C’è tanto male nel mondo ma c’è ancora più bene e la vostra accoglienza ne è la prova”. Le parole di Alona, giovane mamma ucraina, sono forse l’espressione più chiara dello spirito dell’incontro promosso da Caritas Diocesana, venerdì 11 novembre 2022, al Quadrivium, per dire grazie a quanti, dal 24 febbraio ad oggi, si sono fatti prossimi alla Comunità ucraina, insieme alla Chiesa di Genova, per accogliere, ascoltare, supportare, donare, condividere con le persone e famiglie profughe.

L’Arcivescovo di Genova, p. Marco Tasca, che ha partecipato all’incontro, ha sottolineato con forza le parole di Alona: “Come cristiani, come credenti, sappiamo che il bene vince sempre sul male, non vi è alcun dubbio, perché ci è stata data la certezza della Risurrezione, la speranza della vita che non muore – ha detto l’Arcivescovo -. In tutti questi mesi di emergenza provocata dalla guerra in Ucraina, abbiamo ancora una volta sperimentato che, anche nel dolore e nello smarrimento, possiamo rispondere condividendo, stando al fianco di chi soffre. Ed è proprio bello vedere quanta gente, quanti genovesi, si siano prodigati con generosità e fedeltà, e come la nostra diocesi e la comunità ucraina genovese siano diventate parte di una medesima Chiesa.” 

foto: pietro strada

Nel corso dell’incontro, hanno preso la parola alcuni testimoni dei diversi aspetti dell’intervento coordinato dalla Caritas Diocesana, alternati a canti ucraini eseguiti da giovani e bambini, ed è stato trasmesso il video “Noi non siamo soli” che racconta l’esperienza vissuta fino a qui.

“Siamo potuti passare dalla paura e dalla solitudine al conforto e ad una comunità più larga di quel che eravamo prima – ha ricordato padre Vitaliy Tarasenko, cappellano della Comunità Ucraina di Genova e della Liguria -: a partire dalla tragedia della guerra, abbiamo compiuto un cammino sinodale insieme alla Chiesa di Genova e a tutta la città, e ci siamo sentiti accompagnati. È vero che la guerra in Ucraina non è finita e ancora soffriamo insieme al nostro popolo in patria: ma aver avuto modo di far tornare il sorriso nei bambini accolti e nelle loro mamme, aver potuto dare loro una sistemazione in attesa di tornare alle proprie case, questa è una battaglia vinta grazie a tutti i genovesi e grazie a Dio”. 

I dati dell’intervento da marzo ad ottobre 2022 

I dati riferiscono che sono oltre 3.200 le persone ascoltate e accompagnate dal Punto di Ascolto della Caritas Diocesana presso il Centro di Santo Stefano, per lo più donne e bambini: di queste 2.218 hanno ritirato vestiario, 1.669 hanno avuto bisogno di farmaci. Più di 490 persone hanno ricevuto ospitalità presso privati o enti ecclesiali; 452 famiglie genovesi hanno accolto in casa, mentre sono 218 gli appartamenti vuoti messi a disposizione ed effettivamente utilizzabili.

E poi gli aiuti materiali: 2 TIR per l’Ucraina, il primo con 22 tonnellate di cibo, vestiti e articoli per l’igiene personale (inviato il 4 marzo) e il secondo con 15 tonnellate di vestiario invernale, frutto della recente Raccolta Straordinaria (inviato l’11 novembre), oltre al supporto per l’invio di altri 22 TIR gestiti direttamente dalla Comunità ucraina; 2.677 pacchi alimentari per 7.200 persone; 232.000 euro in buoni alimentari per 2.652 persone.

Tutto questo è stato reso possibile, oltre che dalla generosità dei genovesi, dall’impegno di centinaia volontari Caritas e dei volontari della stessa Comunità ucraina e dal lavoro di rete con diverse realtà sociali e categorie professionali che si sono messe a servizio gratuitamente: AMT, Anpas, Associazione Assistenti Sociali per la Protezione Civile- A.S.Pro.C.; Associazione Banco Alimentare della Liguria; Croce Rossa; Ordine dei Farmacisti di Genova; Masci-Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani; Medicina d’Urgenza dell’Ospedale Galliera; Misericordia Genova Centro, un gruppo spontaneo di tassisti.

A ciò si aggiungono le collaborazioni con le Istituzioni, Comune e Prefettura in particolare: all’incontro presso il Quadrivium ha portato un saluto e un commosso ringraziamento anche Pietro Piciocchi, Assessore del Comune di Genova.

Perché siamo qui

La ragione dell’incontro al Quadrivium, tuttavia, non sta nei numeri, pur importanti, ma nel ribadire il valore profondo di una esperienza di fraternità che costruisce pace in un tempo di guerra. “Cari amici – ha commentato Giuseppe Armas, direttore della Caritas Diocesana – questa sera non siamo qui per piangere e neppure per festeggiare: siamo qui per guardarci negli occhi, per dire che siamo uomini e donne che fanno solo quello che è umano fare in questa situazione. Siamo qui per ricordare ciò che abbiamo già fatto, perché la bellezza dei volti e dei sentimenti ricevuti ed espressi divengano un patrimonio permanente in noi. Soprattutto siamo qui per trovare uno nell’altro il coraggio di andare avanti, di dare di più, malgrado la guerra non sia finita e i missili o i droni ancora terrorizzano, dilaniano i corpi, oscurano le menti, tolgono la vita, generano abissi di dolore. Siamo qui per dirci reciprocamente che tutto questo non prevarrà per sempre, che la verità avrà l’ultima parola, che la giustizia guiderà il cammino dei popoli, che l’amore, sì proprio l’amore, quel fragile amore che ci ha generato, quell’ebrezza che dà senso ai nostri giorni, proprio quell’amore sarà l’ultima nostra fotografia, quella che lasceremo a chi viene dopo di noi, quella che già ci unisce per sempre a chi era prima di noi.”