Lavoro povero, povertà educativa e povertà energetica. I dati dei Centri di Ascolto.

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Alla vigilia della 7° Giornata Mondiale dei Poveri (19 Novembre), Caritas Italiana ha diffuso oggi il Rapporto 2023 su povertà ed esclusione sociale in Italia dal titolo “Tutto da perdere"con un particolare approfondimento su fenomeno dei working poor, ossia di quelle situazioni di povertà, personali e familiari, in cui non manca il lavoro, ma il reddito non è sufficiente a una vita dignitosa.

Sul lavoro povero, ma anche su povertà educativa e povertà energetica, ecco alcuni elementi di analisi rilevati dall'Osservatorio delle povertà e delle risorse della Caritas Diocesana di Genova sulla base dei dati 2022 dei Centri di Ascolto Vicariali della Diocesi di Genova, dove si impegnano oltre 500 volontari.

LAVORO POVERO
Su 4.891 persone ascoltate nel 2022 dai Centri di Ascolto,
1.222 sono lavoratori poveri.
Dal lavoro dell’Osservatorio delle povertà e risorse dei Centri d’Ascolto della Diocesi di Genova emerge che una persona su 4 che si rivolge ai Centri d’Ascolto della Diocesi dispone di un lavoro a tempo indeterminato ma con reddito non sufficiente per far fronte alle normali spese di una famiglia, tra cui la spesa per la conduzione della casa - affitto, amministrazione, utenze - consuma oltre il 50% delle entrate del nucleo. 

Nel quadro dei legami tra povertà e lavoro, va sottolineata la marcata incidenza della disoccupazione giovanile e dei giovani definiti Neet (Not in Education, Employment or Training): in particolare il 21% dei giovani nella nostra regione è inattivo e non segue un percorso di istruzione, né di lavoro, né di formazione.

POVERTA' EDUCATIVA
Quasi la metà delle persone che accedono ai Centri di Ascolto ha la licenza media inferiore.
Grazie ai dati dell’Osservatorio delle Povertà e Risorse della Caritas di Genova osserviamo che su 1.465 persone passate dai Centri d’Ascolto - di cui è stato possibile rilevare il grado di istruzione - il 42,5% ha una licenza media inferiore, il 16,9% nessun titolo, il 14,8% una licenza media superiore, il 12,6% una licenza elementare, il 7,8 un diploma professionale, il 4% una laurea e 1,5% risulta essere analfabeta. 

Come a livello nazionale, anche a Genova si registra quindi un forte correlazione tra povertà e livelli di istruzione bassi o molto bassi.
POVERTA' ENERGETICA
Oltre il 62% delle erogazioni dei Centri di Ascolto nel 2022 è stato destinato a coprire le spese dell'abitare. 

Nel corso del 2022 i Centri d’Ascolto della Diocesi hanno erogato aiuti economici per un ammontare complessivo di € 1.022.281il 62,6% è stato destinato alle spese dell'abitare, per lo più per il pagamento di utenze domestiche e affitti.

 

In questo quadro, anche a Genova come nel panorama nazionale si registra un peso crescente dell'inflazione, che determina effetti più marcati sulle famiglie meno abbienti "in virtù di un paniere di spesa meno diversificato: se le fasce più deboli hanno infatti subito un rincaro dei prezzi del 17,9%, la parte più ricca si è fermata a + 9,9%” (dati Caritas Italiana).