Micro di Quaresima 2021_C114 / Rotta Balcanica

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IL CONTESTO
Nel nord-ovest della Bosnia e Erzegovina 900 persone migranti sono bloccate in una situazione disumana al campo di Lipa. Il campo versa in condizioni molto carenti; abbondanti nevicate e temperature che scendono fino a -10°C mettono a rischio la loro vita.

Solo metà di queste persone ha trovato riparo nelle tende allestite dall’esercito bosniaco mentre l’altra metà continua a dormire in rifugi improvvisati.

Le condizioni igieniche sono disastrose: mancano completamente i servizi igienici, l’acqua potabile e un sistema fognario. Non ci sono collegamenti elettrici, le strade di accesso al campo sono ghiacciate e difficilmente percorribili e l’altopiano di Lipa è di fatto isolato.

L'APPELLO DI CHIESA ED EUROPA
Mons. Komarica, Vescovo di Banja Luka, ha lanciato un accorato appello, chiedendo a tutti i rappresentanti politici che possono prendere decisioni di “lavorare insieme, con l’aiuto materiale della comunità internazionale, per risolvere questa catastrofe umanitaria in modo positivo ed efficace, il prima possibile”.

Anche l’Unione Europea chiede che a Lipa vengano rispettati i diritti umani ed ha stanziato nuovi fondi, oltre quelli già messi a disposizione, per poter migliorare le condizioni del campo, ma senza un esito concreto immediato.

CARITAS ITALIANA.: "NON SI PUO' PIU' ASPETTARE" 
Caritas Italiana lancia con forza l’allarme per la estrema drammaticità della situazione
. “Non si può più aspettare - sottolinea don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana - è assolutamente urgente fare ogni sforzo per garantire un’accoglienza dignitosa e sicura, rafforzare l’assistenza umanitaria a Lipa e in tutti gli altri campi profughi della Bosnia e Erzegovina”. 

È necessario far cessare le prassi di respingimenti violenti sulla frontiera bosniaco-croata e ridiscutere le procedure e le politiche migratorie del paese e della regione, per sviluppare un sistema che tuteli maggiormente la vita e i diritti delle persone in transito o dei richiedenti asilo. Sono necessarie procedure più snelle e sicure per il transito verso l’Unione Europea, soprattutto delle persone in condizioni più vulnerabili, anche grazie a nuovi corridoi umanitari.

Le persone in transito lungo la Rotta Balcanica sono infatti spesso in fuga da scenari di guerra e persecuzione ed hanno pieno diritto alla protezione internazionale lungo il proprio percorso migratorio.

DESTINATARI
900 persone migranti bloccate nel campo di Lipa, sulla Rotta Balcanica.

OBIETTIVO
Distribuzione di cibo e di abbigliamento invernale (scarpe, giacche a vento, sciarpe, cappelli) e soprattutto di legna da ardere, per consentire ai migranti di scaldarsi.

PER DONARE
Arcidiocesi di Genova / Caritas Diocesana

C/c: IT81F0617501400000003364480 - CARIGE
C/c postale: 14108161 
Causale: MICRO C114 - Rotta Balcanica