Emergenza Alluvione Emilia Romagna. L’intervento della Caritas. Come donare

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1 milione di euro dai fondi dell’8xmille per far fronte alle necessità della popolazione colpita dall’ondata di maltempo che sta flagellando l’Emilia-Romagna. È quanto disposto dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, con un comunicato diffuso il 22 maggio. “Vogliamo esprimere, anche con questo gesto concreto, la prossimità della Chiesa in Italia alle tantissime persone che, a causa dell’alluvione e delle esondazioni, sono sfollate, avendo perso tutto o molto – afferma il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI -. Continuiamo a farci prossimi e a pregare per quanti, in questo dramma, hanno perso anche la loro vita. Siamo grati alle diocesi, alle parrocchie, agli istituti religiosi che non hanno lasciato sole le comunità dell’Emilia-Romagna.”

Lo stanziamento della Presidenza CEI sarà erogato attraverso Caritas Italiana che fin dalle primissime ore è in contatto continuo con le Caritas delle diocesi colpite. “Al momento – chiarisce la CEI – non c’è bisogno di raccogliere cibo o indumenti, ma di liberare le abitazioni e i locali dall’acqua e dal fango in modo da far ritornare le persone nelle loro case. Si tratta poi di individuare e accompagnare soprattutto coloro che sono abbandonati e che restano esclusi dalla rete degli aiuti. Il passo successivo riguarderà la ripartenza delle attività economiche e della vita ordinaria.”

Le Caritas diocesane, coordinate dalla Delegazione Caritas regionale dell’Emilia-Romagna e in comunicazione costante con Caritas Italiana, sono pienamente attive nell’accoglienza degli sfollati nelle sedi e nelle canoniche, nel supporto alla popolazione, nell’accompagnamento delle persone in situazioni di particolare fragilità e difficoltà.

Nei paesi colpiti dai forti nubifragi e dalle frane dei giorni scorsi perdura una situazione difficile, soprattutto per chi ha visto le proprie abitazioni o attività lavorative sommerse dal fango e ha perso tutto. Anche se la situazione meteo sembra migliorare, restano parti di città e molte case allagate.

“Molti piccoli paesi – riferisce il Delegato regionale delle Caritas dell’Emilia-Romagna, Mario Galasso – sono bloccati a causa delle frane e alcune persone risultano ancora irraggiungibili. Il sole asciuga ma al contempo compatta il fango, rendendo difficile la sua rimozione. Molte strutture diocesane, come empori e mense sono state colpite esse stesse dalle alluvioni ma nonostante questo le varie Caritas diocesane e parrocchiali sono attive nell’ospitare famiglie e nel supportarle sui bisogni più immediati (acqua potabili, coperte, ecc…) e dal punto di vista psicologico”.

“Durante la recita del Regina Coeli in Piazza San Pietro di Domenica 21 Maggio – ricorda don Marco Pagniello, Direttore di Caritas Italiana – papa Francesco ha voluto ‘rinnovare di cuore’ la sua vicinanza alle popolazioni colpite da queste calamità e ha ricordato l’avvio della ‘Settimana della Laudato sì’, la sua enciclica del 2015 sulla cura della casa comune. Il suo messaggio, alla luce di quanto continua ad avvenire in Italia e nel mondo, rimane di drammatica attualità: è sempre più necessaria una ‘conversione ecologica’, un ‘cambiamento di rotta’ affinché l’uomo si assuma la responsabilità di un impegno per ‘la cura della casa comune’. Impegno che include anche lo sradicamento della miseria, l’attenzione per i poveri, l’accesso equo, per tutti, alle risorse del Pianeta.”

Come scrive papa Francesco in quella enciclica “dobbiamo sempre ricordarci che ‘non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale’ e che ‘le soluzioni richiedono un approccio integrale per combattere la povertà, per restituire la dignità agli esclusi e nello stesso tempo per prendersi cura della natura’”.

“Per questo – conclude don Pagniello – come Caritas siamo pronti a intervenire in una prospettiva di accompagnamento che, come già sperimentato in precedenti emergenze in Italia e nel mondo, metta al centro i bisogni delle persone, in particolare di quelle che vivevano già situazioni di disagio sociale ed economico e che rischiano di rimanere escluse da altre forme di supporto. Accanto a questo è sempre più evidente come queste crisi climatiche vadano prevenute e occorra denunciare tutte quelle azioni di consumo, di spreco e di alterazione dell’ambiente, sia pubbliche che private, sempre più insostenibili.” 

PER DONARE

Per sostenere le popolazioni colpite è possibile donare sul conto corrente della Caritas Diocesana di Genova sottoindicato o direttamente on line. Le donazioni saranno inoltrate a Caritas Italiana. 

BPER Banca
IBAN: IT92 Y053 8701 4000 0004 7003399
intestato ad Arcidiocesi di Genova-Caritas Diocesana
Causale: “Emergenza Alluvione Emilia Romagna 2023

È possibile donare anche direttamente a Caritas Italiana.


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