Grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo

Caritas rilancia il Progetto Tobia con una rete più larga

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Quasi 250 famiglie aiutate da inizio pandemia per un totale di 250.000 euro, grazie al contributo della Conferenza Episcopale Italiana e di molti donatori, e oggi un nuovo finanziamento da parte della Fondazione Compagnia di San Paolo per un importo di 150.000 euro.

Sono i risultati e le prospettive del Progetto Tobia promosso da Caritas Diocesana – ente capofila insieme ai Centri di Ascolto Vicariali – e da Conferenze S. Vincenzo, Volontariato Vincenziano, Fondazione Antiusura, Commissione Emergenza Famiglie, Fondazione Auxilium, Consultorio Italiano Femminile. Ne sono beneficiarie famiglie in difficoltà economica a causa del Covid, seguite dai Centri di Ascolto.

Per parlare dell’importanza del progetto, però, non bastano i numeri: come il progetto “Camminiamo insieme”, sempre promosso da Caritas Diocesana prima della pandemia, anche “Tobia” non vuole solo affrontare la difficoltà materiale ma rafforzare il tessuto sociale attorno alla famiglia, sia con il coinvolgimento di volontari in grado di accompagnarla con un impegno di tipo relazionale, sia mettendo insieme una rete di enti diversi, tra comunità ecclesiale, privato sociale ed ente pubblico, capace di una visione corale su situazioni spesso fragili sotto più punti di vista.

“La novità introdotta da questa nuova stagione del Progetto Tobia – spiega Monica Boccardo di Caritas Diocesana – sta proprio nel potenziamento della rete dei soggetti coinvolti: oltre a quelli già presenti da inizio pandemia, oggi possiamo contare anche sulla partecipazione di tre Ambiti Sociali Territoriali, Centro Ovest, Valpolcevera e Media Valbisagno, dei Centri di Salute Mentale e dei Ser.T.. L’interazione stretta con le assistenti sociali, all’interno della commissione che valuta le segnalazioni giunte dai Centri di Ascolto, offre un importante supporto nell’accompagnamento delle famiglie in difficoltà. I beneficiari sono persone e famiglie che il Covid ha posto in una situazione di bisogno perché prima dell’emergenza potevano contare su impieghi precari, stagionali o irregolari; lavoratori dipendenti che non hanno ricevuto la cassa integrazione; piccoli commercianti e lavoratori autonomi che si ritrovano improvvisamente senza alcuna entrata mettendo a rischio principalmente le spese dedicate all’abitare, affitti, mutui, utenze. Una particolare attenzione è posta a chi già in stato di necessità o precarietà rischia di scivolare al di sotto della soglia di povertà. Tra i criteri di intervento, oltre al disagio economico come conseguenza diretta o indiretta della pandemia, vengono considerati la risolutività anche parziale del disagio e l’accompagnamento della famiglia dal punto di vista relazionale.”

I dati fin qui raccolti dimostrano l’efficacia di Tobia, sia quando incide positivamente sulla soluzione del problema sia quando aiuta a prendere in carico una situazione in modo più continuativo: nel 42% dei casi seguiti fin qui, infatti, il progetto è stato decisamente risolutivo in quanto la famiglia ha potuto superare il momento di crisi e ha ritrovato la propria autonomia; nel 24% dei casi ha offerto un aiuto fondamentale, anche se l’autonomia non è ancora raggiunta; nel 33% dei casi gli enti proponenti devono ancora sostenere le famiglie.

“I risultati fino ad ora conseguiti – spiega Lucia Foglino, dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse di Caritas Diocesana  – fanno ritenere che, per le famiglie provate dalle conseguenze economiche della pandemia, piccoli aiuti mirati alla soluzione di una parte dei problemi economici, come l’affitto o le utenze arretrati, il sostegno per la didattica a distanza, l’acquisto di farmaci e cure non mutuabili, possono essere fondamentali per ridare sollievo e speranza ma soprattutto per superare il momento di assenza o riduzione di reddito senza subire ulteriori conseguenze drammatiche come lo sfratto o l’impossibilità a frequentare la scuola o a curarsi. Il coinvolgimento, poi, nel progetto dei volontari che accompagnano le persone e le famiglie ci aiuta a ricordare che il valore più prezioso di Tobia sta nella presenza di una comunità che si fa prossima tessendo relazioni nuove, più fraterne e più forti della pandemia”.

Articolo pubblicato da Il Cittadino – Settimanale Cattolico, n. 16/2021